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La sentenza del Consiglio di Stato dello scorso 28 febbraio in merito alla realizzazione del deposito costiero di prodotti GPL, situato in Val da Rio nel Comune di Chioggia, si riferisce solo all’opera infrastrutturale, ma non autorizza l’avvio di alcuna attività che prevede il traffico di navi gasiere all’interno della laguna di Venezia e la commercializzazione di materiali petroliferi.
Il Porto di Chioggia si caratterizza infatti per una stretta vicinanza del canale navigabile al centro cittadino ed a zone densamente popolate, pertanto l’eventuale transito di navi gasiere comporta necessariamente una modifica del piano regolatore portuale che attualmente non consente tale attività. Procedimento, quest’ultimo, che non è stato mai effettuato in relazione al costruendo impianto di deposito GPL.
All’indomani del suo insediamento, il Ministro Di Maio aveva dato immediate indicazioni agli uffici del MiSE per avviare un’istruttoria al fine di bloccare l’iter che aveva portato i precedenti governi ad autorizzare la costruzione di un deposito di prodotti GPL di 10.000 mq, a 250 metri dal centro cittadino della città di Chioggia.
Il Ministero dello Sviluppo economico, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e il Ministero per i Beni e le Attività Culturali avevano pertanto trasmesso al Consiglio di Stato un documento nel quale veniva espressa la netta contrarietà alla realizzazione dell’opera.
L’obiettivo prioritario del Governo è infatti quello di preservare prima di tutto la sicurezza dei cittadini del Comune di Chioggia , l’intera economia del territorio che rischia di venire compromessa da questa attività, nonché la tutela della laguna di Venezia che fa parte del patrimonio UNESCO.
Per riesaminare l’intero iter autorizzativo, il Ministero dello Sviluppo economico ha convocato il prossimo 19 marzo un tavolo di confronto con tutti i Ministeri e le parti coinvolte.
Scritto da: Redazione
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