Notizie dal Veneto

Protezione Civile: Riunione del comitato tecnico di emergenza per l’arrivo di un’ondata di maltempo

today2 Ottobre 2020 3

Sfondo
share close

Questa mattina si è riunito il Comitato Tecnico in Emergenza della Protezione Civile per un aggiornamento delle previsioni in merito all’evento meteorologico che colpirà il territorio regionale a partire da oggi, ma con maggiore intensità nella giornata di domani, sabato 3 ottobre.

I modelli previsionali confermano sostanzialmente le previsioni di ieri che hanno portato il Centro Funzionale Decentrato ad emettere una allerta rossa per il rischio idrogeologico nella zona VENE-H (Piave Pedemontano) e allerta arancione per rischio idrogeologico in VENE-A (Alto Piave) e VENE-B (Alto Brenta – Bacchiglione – Alpone) e per rischio idraulico in VENE-B e VENE-E (Basso Brenta – Bacchiglione).

I corsi d’acqua da attenzionare maggiormente nella fase acuta del fenomeno sono quelli della fascia pedemontana, come ad esempio, i bacini dell’Agno, del Chiampo, dell’Astico, del Muson dei Sassi e del Monticano.

L’allerta rossa è un evento poco frequente che impone di prestare la massima attenzione all’evoluzione dell’evento, portando il sistema di Protezione Civile nella massima fase operativa. 

Si ricorda che dopo la tempesta VAIA l’assetto idrogeologico dei territori maggiormente colpiti è notevolmente mutato. La messa in sicurezza del territorio non è stata ancora del tutto completata in quanto non tutti i lavori avviati sono stati ultimati.

Inoltre, sempre alla luce delle previsioni meteo, il Centro Funzionale Decentrato della Protezione Civile regionale ha dichiarato la fase operativa di attenzione per vento forte su zona alpina, prealpina e costiera da riconfigurare, a livello locale, in fase operativa di pre-allarme o allarme a seconda dell’intensità del vento, a partire dalla mezzanotte di oggi fino alla mezzanotte di domani.

In tale contesto la Regione invita tutti i cittadini a prestare la massima attenzione alle proprie attività, in particolare in prossimità delle zone a rischio.

Scritto da: Redazione

Rate it

0%