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Si sono svolte stamane, seppur in forma ridotta, le celebrazioni del Giorno della Memoria.
Nella prima parte si è tenuta la deposizione di fiori e una targa, alla presenza dell’assessore alla Cultura Isabella Penzo, presso le tre pietre d’inciampo già collocate nel territorio clodiense, in collaborazione con ANPI – Comitato di Chioggia: a Cavanella d’Adige in memoria di Giusto Grego; in via San Marco a Sottomarina per Giulio Bergo Oro; in piazza Poliuto Penzo a Chioggia in memoria di Guido Lionello.
Il sindaco Alessandro Ferro e il presidente del Consiglio comunale Endri Bullo hanno concluso la cerimonia presso la sede della Biblioteca civica in Campo Marconi, dove è presente la lapide, che ricorda per nome i 32 chioggiotti internati che persero la vita nei campi di concentramento.
Il pensiero del sindaco di Chioggia Alessandro Ferro: “Quest’anno, a causa delle restrizioni dovute al contrasto alla diffusione del Covid-19, non siamo potuti essere assieme, Rappresentanti delle Istituzioni, Autorità Civili e Militari, Associazioni Combattentistiche e d’Arma, Studenti e cittadini, per ricordare tutti coloro che persero la vita nei campi di concentramento o che subirono la deportazione. Vittime innocenti, condannate alla deportazione, all’allontanamento dalla propria famiglia, casa, amici e molti alla morte violenta nelle camere a gas o alla morte lenta per denutrizione. Sino a quel lontano 27 gennaio 1945 quando le truppe sovietiche arrivarono per prime presso la città polacca di Oświęcim (in tedesco Auschwitz), in quel campo di concentramento di #Auschwitz, che troppa morte e dolore aveva visto e vissuto. Uomini, donne e bambini vennero finalmente liberati, quelle persone che riportavano nel braccio un tatuaggio con un numero, che per sempre avrebbe segnato la loro esistenza, ma che finalmente libere hanno potuto, grazie alle loro testimonianze, far conoscere al mondo gli orrori del genocidio del periodo nazista. Nessuno mai doveva, deve e dovrà sentirsi nuovamente superiore agli altri per diversità di razza, colore, etnia, credo politico o religioso. Ogni essere umano è degno di vivere la propria vita nella piena libertà, il male del passato non può e non deve rivivere ancora. Per questo oggi siamo qui a rendere omaggio a tutte le vittime della Shoah presso la Targa nella Biblioteca Civica, che ricorda le vittime chioggiotte, deponendo una corona di alloro. A loro e a chi è sopravvissuto va il mio pensiero e per concludere cito una frase di Mario Rigoni Stern: “La memoria è necessaria, dobbiamo ricordare perché le cose che si dimenticano possono ritornare: è il testamento che ci ha lasciato Primo Levi”.
Written by: Redazione
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