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Oltre 400 tonnellate di inerti abbandonati nel 2020 all’interno del territorio di Veritas

today5 Febbraio 2021 2

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Nel corso del 2020 sono state raccolte attraverso i 29 Ecocentri pubblici di Veritas circa 4.500 tonnellate di inerti, prodotti esclusivamente dalle utenze domestiche nell’ambito di piccole attività di costruzione e demolizione fai da te.

Questi rifiuti e materiali prodotti dalle ditte edili e di restauro – come prevedono le norme e la recente circolare della Direzione generale per l’economia circolare del ministero dell’Ambiente – sono invece classificati come speciali, quindi non possono essere conferiti negli Ecocentri pubblici, ma solo a pagamento attraverso ditte appositamente autorizzate.

Il ritiro di piccole quantità di materiale edile prodotto dalle famiglie – come già succede per il conferimento di oggetti ingombranti e di altri rifiuti accettati negli Ecocentri – è un servizio i cui costi sono già compresi nel tributo Tari o nella tariffa Tarip, quindi presenti per quota in tutte le bollette.

Purtroppo, lo scorso anno sono state raccolte anche circa 400 tonnellate di inerti abbandonateall’interno del territorio di Veritas. Un comportamento che risulta non solo sbagliato, maleducato e irrispettoso nei confronti dell’ambiente, ma che provoca anche un aumento dei costi del servizio, dal momento che per raccogliere, trasportare e smaltire i rifiuti abbandonati nel nostro territorio si spendono ognianno circa 2 milioni di euro.

Sono soldi che poi finiscono nelle bollette di tutti i cittadini e che potrebbero essere risparmiati – soprattutto in un periodo difficile come quello che stiamo vivendo – se tutti adottassero comportamenti corretti e sostenibili.

Accade talvolta che i responsabili di questi abbandoni siano le ditte edili e di restauro (attività adesso molto in voga grazie agli incentivi previsti dai vari bonus edilizi), che in molti casi hanno già fatto pagare ai clienti i costi di smaltimento dei loroinerti presso aziende specializzate.

Gli Ecocentri, infatti, non sono autorizzati ad accettare i materiali di risulta prodotti dalle ditte di restauro o costruzione né, tantomeno, a rilasciare i documenti necessari a tracciare lo smaltimento degli inerti, necessari per poter poi utilizzare i vari bonus edilizi.

Scritto da: Redazione

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