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Nell’ottica di una sempre crescente efficienza delle procedure finalizzate al rilancio della competitività del sistema portuale nazionale, i funzionari ADM di Venezia hanno eseguito il primo “sdoganamento in mare” di merci alla rinfusa per navi mono clienti. La procedura doganale dello “sdoganamento in mare” consente agli operatori di anticipare le attività per la presentazione/accettazione delle dichiarazioni doganali rispetto all’arrivo della nave in porto, tramite un sistema di monitoraggio da remoto.
“L’innovazione procedurale, che si inserisce nell’ambito delle attività messe in campo già da tempo grazie alla collaborazione tra ADM e l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale- sottolinea il Direttore Territoriale ADM Veneto e Friuli Venezia Giulia Davide Bellosi – rappresenta uno strumento operativo volto a velocizzare i traffici commerciali in ambito portuale e a sostegno di una gestione più efficiente della componente logistica connessa alla movimentazione delle merci, intervenendo sulla tempestività e fruibilità delle informazioni relative al loro svincolo”.
Più in particolare l’innovazione, già introdotta nel 2014 per i contenitori nello scalo di Venezia, risulta particolarmente importante per il Sistema Portuale del Veneto dato che comporta l’abbattimento dei tempi di sdoganamento, di giacenza e di consegna delle merci anche per il settore rinfuse, uno dei suoi asset merceologici di maggiore rilievo che rappresenta circa un quarto del totale delle tonnellate movimentate annualmente.
“L’efficienza degli scali veneti passa necessariamente dalla proficua collaborazione fra l’Autorità di Sistema Portuale e tutti i soggetti, pubblici e privati, che a vario titolo possono incidere sulla catena logistica” -dichiara il Commissario Straordinario dell’AdSP MAS Cinzia Zincone- “In questo senso desidero ringraziare l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, in particolare la Direzione Territoriale Veneto e Friuli Venezia Giulia, per l’obiettivo, raggiunto oggi, di semplificazione intelligente delle procedure. Un risultato eccezionale soprattutto per gli scali di Venezia e Chioggia che, a seguito dell’entrata in funzione del sistema MoSE, sono chiamati più di altre realtà portuali ad aumentare l’efficienza nell’intermediazione delle merci. Mi auguro pertanto che, tale collaborazione, possa continuare a produrre risultati tanto concreti quanto quello appena conseguito anche ricorrendo al Tavolo Tecnico Permanente, attivato nel novembre 2020, quale strumento organizzativo finalizzato a incrementare il confronto tra il nostro Ente e l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli favorire l’innovazione, procedurale e tecnologica, nel sistema marittimo-portuale”.
L’estensione della procedura si è svolta con successo per un carico di 7.100 tonnellate di cemento destinato ad una società operante nell’ambito della produzione e commercializzazione di calcestruzzo preconfezionato pronto per l’uso a Porto Marghera e trasportato da una nave in arrivo dalla Turchia.
Scritto da: Redazione
porto di chioggia porto di venezia