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Da Chioggia a Marghera, sembra un incubo: pensavamo di esserci liberati del deposito Gpl, invece eccolo qui. Di nuovo in laguna”. Così la Consigliera regionale Erika Baldin (Movimento 5 Stelle) che, nella giornata di oggi, ha depositato un’interrogazione a risposta immediata per chiedere alla Giunta regionale “se ritenga sicuro e strategico per il futuro di Porto Marghera stoccare in fronte laguna 50 mila metri cubi di Gpl e come intenda intervenire nelle sedi opportune”.
“Grazie a una battaglia condotta da tempo dal MoVimento 5 Stelle assieme al Comitato No Gpl – ricorda la Consigliera – abbiamo ottenuto a Chioggia un’importante vittoria che ha fissato un principio molto importante: nessun nuovo impianto nei siti riconosciuti dall’Unesco. Il principio resta valido per Marghera, visto che la zona individuata da Eni per il nuovo polo logistico per il Gpl insiste sulla gronda lagunare. Come ha ricordato anche la Consigliera comunale di Venezia del M5S Sara Visman, dobbiamo puntare sulla riconversione ecologica di Porto Marghera. Pensiamo ad esempio alla partita dell’idrogeno: bisogna guardare al futuro e a nuove forme di energia, invece si continuano ad aprire depositi di Gpl. La visione strategica dov’è?”.
“Oltre alle questioni legate alla tutela ambientale e alla pubblica sicurezza – conclude Baldin – c’è anche il tema strategico del futuro sviluppo di Porto Marghera. Credo sia necessaria una presa di posizione ufficiale da parte del presidente Zaia e della sua Giunta: non si sono accorti che qui si vuole smantellare un pezzo fondamentale della chimica italiana, sostituendolo con un deposito con poca manodopera e bassissimo valore aggiunto? Così, a nostro modo di vedere, si impoverisce un territorio e non si centrano gli obiettivi della Transizione ecologica. Zaia, se c’è, batta un colpo”.
Scritto da: Redazione
today19 Aprile 2024 203 8