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Con un video tutto suo Chioggia aderisce alla giornata internazionale contro l’omofobia

today17 Maggio 2021 4

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La giunta comunale ha aderito anche quest’anno alla rete RE.A.DY, che, in occasione della Giornata Internazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la transfobia e la bifobia, che si celebra oggi, 17 maggio, lancia un messaggio chiaro: i discorsi d’odio (in inglese hate speech) contribuiscono ad alimentare e a giustificare fenomeni di violenza e vanno quindi contrastati.

«L’amministrazione comunale è sensibile ai diritti di tutte le persone – commenta l’assessora alle Pari Opportunità Genny Cavazzana – in questa giornata vogliamo esprimere solidarietà, in particolare, verso chi viene ancora discriminato o discriminata per il proprio orientamento sessuale. Il nostro impegno civico per spezzare il linguaggio d’odio non viene meno, le parole feriscono e possono creare delle situazioni che portano alla violenza: abbiamo la responsabilità, tutti insieme e ad ogni livello, di promuovere la cultura del rispetto. Oggi lanciamo un video, “Vivere a colori”, che può essere condiviso da tutti dalle pagine social del Comune di Chioggia (facebook, twitter ed instagram). Ringrazio in particolare per la creatività e per la direzione artistica Gianluca Frezzato, il regista Nicola Nicchetto, il protagonista Samuele Barbetta (concorrente del cast 2021 della trasmissione “Amici di Maria De Filippi”) e tutti i ballerini della Hip Hop New Project Dance School, che hanno contribuito a raccontare per emozioni ed immagini il messaggio che vogliamo rendere virale, oggi e tutti i giorni: #stophatespeech».

Il regista Nicola Nicchetto e il coreografo Gianluca Frezzato raccontano così il video realizzato: «Quando sei costretto a portare una maschera, ti senti solo e ti chiedi se sia giusto continuare a recitare, mentendo a chi ti ama. A volte lo fai per proteggere le persone che ti stanno attorno, a volte perché hai solo paura. Solo la speranza può darti la forza di ascoltare il tuo vero io, per andare avanti e trovare una via d’uscita, che ti faccia abbattere il muro che ti sei costruito nel tuo mondo fatto di false verità. Quando finalmente decidi di parlare e abbatti quel muro, il mondo che ti sei costruito sparisce e inizi a vivere a colori. Il grigiore che ti portavi addosso sparisce e una nuova vita fatta di emozioni e di persone che ti amano per quello che sei sono lì ad aspettarti, per vivere davvero assieme a te».

Oggi la Rete RE.A.DY riafferma che non c’è posto per le parole d’odio: un tema questo che tocca non solo le persone LGBT, ma anche le altre minoranze che subiscono discriminazioni e che va affrontato in ottica intersezionale.
La prima Giornata internazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia ha avuto luogo il 17 maggio 2005, a 15 anni esatti dalla storica data del 17 maggio 1990 in cui l’omosessualità venne rimossa dalla lista delle malattie mentali nella classificazione internazionale delle malattie pubblicata dalla World Health Organisation, l’Organizzazione Mondiale della Sanità.Nonostante siano passati più di trent’anni da quella storica data, però, orientamento di genere e identità sessuale sono ancora ai primi posti fra le causa di discriminazione negli spazi pubblici, sul luogo di lavoro, e persino in famiglia. I discorsi d’odio, seppur non in aumento in numeri assoluti, sono un fenomeno ormai endemico su tutto il territorio nazionale (dati della quinta edizione della Mappa dell’intolleranza pubblicata da Vox – Osservatorio Italiano sui Diritti).L’anno appena trascorso ha reso ancora più evidente, ove ve ne fosse necessità, l’importanza che la comunicazione digitale riveste per la nostra quotidianità. Proprio per questo motivo, nell’incontro annuale 2020, la RE.A.DY ha individuato nel contrasto ai discorsi e alle comunicazioni di odio una priorità per il 2021.

RE.A.DY è la Rete Nazionale delle Regione e degli Enti locali per prevenire e superare l’omotransfobia; fondata nel 2006 da 12 città, ora conta 210 partner (46 nuove adesioni da gennaio 2020). Per maggiori informazioni: www.reteready.org

Scritto da: Redazione

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