Dalla città metropolitana

I pescherecci ‘bloccano’ pacificamente Venezia contro le politiche europee

today12 Giugno 2021 5

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Stamattina – come era stato ampiamente annunciato nei giorni scorsi – è giunta a Venezia una nutrita flottiglia di motonavi e pescherecci delle marinerie venete, con rappresentanze anche emiliane e di altre regioni. Il ritrovo fissato a partire dalle ore 10.30 presso le Fondamenta Zattere è stato animato da una forte partecipazione di addetti ai lavori ma anche di numerosi rappresentanti delle istituzioni. Lo ‘sciopero nazionale’ della pesca è stato promosso dal coordinamento dei pescatori dell’alleanza delle cooperative italiane ed ha coinvolto tutte le marinerie italiane.

In prima fila quella di Chioggia che già a dicembre aveva fatto risuonare le sirene dei propri pescherecci per contrastare uno scenario catastrofico per la blue economy italiana e locale.

Emanuele Mazzaro – amministratore unico di S.S.T. spa società servizi territoriali & direttore del Mercato Ittico all’ingrosso di Chioggia è giunto a Venezia a bordo di un peschereccio insieme ai principali rappresentanti delle istituzioni e del distretto ittico del Veneto tra i quali i consiglieri regionali Erika Baldin, Jonatan Montanariello e Marco Dolfin, l’assessore alla pesca di Chioggia Daniele Stecco e Marco Spinadin del Flag Gruppo di azione costiera di Chioggia e Rovigo.

Il settore ittico nazionale e veneto si è sollevato in prospettiva della riduzione dello sforzo pesca prevista per il futuro imminente dalla Commissione Europea: tra il 10% ed il 30% per la pesca a strascico nel Mar Mediterraneo occidentale e in Adriatico.” dichiara, e continua: “Oggi siamo qui nella splendida Venezia a manifestare per salvare la pesca italiana e il futuro dell’intero comparto. La riduzione dello sforzo pesca nel Mediterraneo e anche alto Adriatico prospettata da commissione europea è una concreta minaccia per la sopravvivenza di migliaia di famiglie e toccherà anche il settore gastronomico e quello turistico.”

Conclude Mazzaro: “Già in questi giorni in migliaia sul web e sui social hanno partecipato ad un flash mob spontaneo in tutta Italia con l’eloquente messaggio #salviamo la pesca. Questa nobile economia quasi artigianale e famigliare non può e non deve essere criminalizzata da burocrazie che non vivono e non hanno mai visto il mare. Il rischio è quello di fare un regalo enorme a multinazionali e paesi extra Ue che da sempre sfruttano mari e oceani senza alcun genere di limite o freno. La nostra pesca rappresenta – invece- un valore aggiunto per tutto il territorio e per l’economia dell’intera nazione”.

Scritto da: Redazione

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