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“Stupisce e rattrista vedere, su importanti organi di informazione, video e articoli che criticano e screditano la pesca italiana, un settore già pesantemente in crisi che fatica a sopravvivere e che ha bisogno di aiuti, non certo di colpi di grazia mediatici”. È il commento del Consigliere regionale di Liga Veneta per Salvini premier Marco Dolfin, in relazione all’articolo apparso in questi giorni sulla rubrica Dataroom del Corriere della Sera dal titolo: “La pesca a strascico inquina come il traffico aereo: emissioni per un miliardo di CO2” e il video della giornalista d’inchiesta di Report su Rai3, Milena Gabanelli. “Come si fa a dire che la pesca a strascico – prosegue il Consigliere – inquina quanto il traffico aereo mondiale per l’emissione di CO2? Come si può mostrarla come il male assoluto per mari e oceani? Un’offesa all’intero settore ittico nazionale, e lo affermo anche in qualità Capo dipartimento Pesca per il partito nel Veneto; ormai siamo al fondamentalismo ideologico: chi opera in mare, da sempre, non può essere accusato e additato come la causa dell’inquinamento nel nome della sostenibilità ambientale. La pesca in Italia va salvaguardata in tutti i suoi aspetti e non colpita, visto che già subisce imposizioni stringenti dall’Europa, facendo diminuire lo sforzo e le possibilità di pescaggio, creando dei presupposti negativi verso migliaia di aziende, posti di lavoro e filiera tutta”.
“Solo il Veneto – ricorda il Consigliere – vanta distretti importanti come Chioggia e il Polesine con indotti di imprese, circa 3000 aziende e fatturati importanti. Chi crede in cambiamenti e riconversioni in tempi brevi non è realista, perché la pesca non può essere solo messa da parte per far spazio alla sostenibilità, o alla green e blue economy”.
“Stiamo parlando – conclude Dolfin – di un settore già in difficoltà e vanno esaminati i riflessi e le ripercussioni socioeconomiche di scelte e cambiamenti che intendono stravolgerlo completamente. Soprattutto, va mostrato rispetto per chi svolge l’attività di pesca a livello nazionale”.
Scritto da: Redazione
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