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“Priorità assoluta salvare Venezia dall’acqua alta, ma pensiamo con urgenza anche a come salvare la pesca”. Così il consigliere regionale Marco Dolfin del gruppo Liga Veneta per Salvini premier, Capo dipartimento della Pesca per il partito in Veneto.
“Il Mose – continua il consigliere – alzato dalla sera al mattino dopo, per più giornate di seguito, impedisce ai pescatori di uscire in barca e lavorare, creando anche un possibile problema di sicurezza. Il problema di sicurezza, deriverebbe dal fatto, che se qualche imbarcazione si trovasse in difficoltà al largo, non sarebbe possibile per i soccorsi raggiungerli se non con l’elicottero”.
“Lo scorso sabato in Municipio a Chioggia, ho organizzato un incontro con i rappresentanti delle categorie e cooperative della Pesca e il sindaco di Chioggia, per raccogliere le istanze di chi non riesce più a lavorare da giorni e stilare un documento da portare al Governo, ma soprattutto un documento da consegnare al Commissario straordinario del Mose e al Sindaco di Venezia”.
“L’assenza delle conche di navigazione – sottolinea Dolfin – crea problemi a tutte le realtà commerciali; la pesca e il porto, avrebbero dovuto essere già funzionanti ma non è così: ora è urgente attivarne almeno una, su tre bocche di porto, per consentire il passaggio delle navi e delle barche durante l’operatività delle paratoie. Il problema si conosce da tempo, ma ora si tocca con mano: i pescatori in questi giorni non stanno lavorando e questo si aggiunge a tutte le difficoltà che il settore sta già affrontando quest’anno: restrizioni europee, fermo pesca, caro gasolio e concorrenza sleale. Se vogliamo che la pesca sopravviva nel veneziano dobbiamo trovare una soluzione al più presto e nel frattempo si ravvisa la necessità di pensare a sostegni economici ad hoc per questi operatori che non possono lavorare”, conclude Dolfin.
Scritto da: Redazione