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Fermo pesca e Mose: Il decreto del Mipaaf ha recepito le richieste del sindaco di Chioggia

today7 Marzo 2022 76

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Decreto Fermo pesca. Si è concretizzata nel decreto del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (Mipaaf) la concessione di una maggior flessibilità per le imprese della pesca, flessibilità richiesta dallo stesso sindaco Armelao in due incontri con la Direzione generale della pesca del Mipaaf, a cui è seguita una nota del 3 dicembre scorso, citata nel testo del decreto stesso. Per mitigare i danni legati all’attivazione delle paratoie del sistema Mose, infatti, nel 2022 le attività a strascico, in particolare rapidi, divergenti e volanti, potranno scegliere, di volta in volta, se praticare l’attività di pesca in regime giornaliero oppure orario.

«Soddisfazione per il decreto sul Fermo pesca 2022 che tiene in considerazione, per la prima volta, la specificità del comparto della Laguna di Venezia e le problematiche legate al Mose – afferma il Sindaco di Chioggia Mauro Armelao – le ripetute interlocuzioni con la Direzione generale della pesca del Mipaaf sono state quanto mai utili a far comprendere che le imprese operanti nei Compartimenti marittimi di Chioggia e Venezia hanno bisogno di un sistema più flessibile che permetta loro di modificare la scelta tra “ore” e “giornate”, in concomitanza con le aperture e le chiusure delle paratoie del Mose, che impediscono le normali manovre di entrata e uscita dal porto».

«La soluzione individuata nel decreto – aggiunge il sindaco Mauro Armelao – permetterà alle nostre imbarcazioni di svolgere l’attività di pesca senza dover ridurre l’operatività più di quanto non venga già richiesto dalle regole internazionali che, attraverso i fermi aggiuntivi e continuativi, stanno contraendo anno dopo anno il lavoro dei nostri pescatori con lo scopo di trovare un nuovo punto di equilibrio tra sforzo di pesca, stato delle risorse e dinamiche commerciali. L’impegno di questi mesi è stato premiato. A cavallo tra novembre e lo scorso dicembre – ricorda il primo cittadino – sono stato due volte a Roma per evidenziare al ministero tutti i disagi in cui si trovano i nostri pescatori, spesso costretti a rimanere a terra o addirittura, a non poter rientrare dalla battuta di pesca in mare, essendo le bocche di porto bloccate: nella politica i colloqui diretti che sto portando avanti sono importantissimi, per esprimere al meglio le criticità e le possibili soluzioni da adottare. Mi risulta sia la prima volta che, in un decreto di questo tipo, venga citata la lettera di un sindaco».

Scritto da: Redazione

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