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E’ scattata la caccia ai centri estivi per quasi un genitore italiano su due (49%) che, dopo la chiusura di tutte le scuole, cerca una soluzione per tenere occupati i propri figli, tra chi non ha altre opportunità essendo ancora impegnato con il lavoro e chi punta al recupero della socialità per i più piccoli, che hanno sofferto di più le restrizioni di due anni di pandemia. E’ quanto emerge da un’indagine Coldiretti/Ixe’ con la partenza in tutta Italia di quelle che una volta erano le vecchie coloniee che ora offrono un’ampia gamma di proposte per l’attività e il benessere di bambini e ragazzi.
Un 30% di famiglie con figli li terrà, invece, con sé perché ne ha la possibilità, grazie all’aiuto di nonni e parenti, secondo Coldiretti/Ixe’, ma c’è anche ci deve rinunciare perché non può permettersi le rette a causa della crisi (13%) e chi invece vorrebbe ma lamenta una scarsa disponibilità di strutture e posti liberi (8%).
Se il mare resta la soluzione più gettonata dalle famiglie – spiega Coldiretti, al secondo posto salgono le agricolonie, i centri estivi in campagna, che battono montagna e città. Si tratta di una realtà che proprio la pandemia ha fatto esplodere – afferma la Coldiretti – insieme al bisogno di libertà e sicurezza degli italiani che vanno alla ricerca di spazi aperti e contatto con la natura. Nelle circa tremila fattorie didattiche presenti sul territorio nazionale – spiega la Coldiretti – si impara “facendo”, attraverso attività pratiche ed esperienze dirette come seminare, raccogliere, trasformare, manipolare e creare.
Scritto da: Redazione
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