Dalla città metropolitana

Tutto esaurito al Teatro La Fenice per l’evento di beneficenza

today9 Dicembre 2018 5

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Una musica profonda capace di toccare i cuori, con l’esecuzione di arie d’opera e di canzoni alpine, per omaggiare un patrimonio musicale di intere generazioni, la vita quotidiana sulle montagne e dare un aiuto concreto ai Comuni del Bellunese devastati dal maltempo.

Tutto esaurito questa sera al Teatro la Fenice per il concerto di beneficenza “Musica per le nostre montagne”, l’evento a cura di Bepi de Marzi, promosso dal sindaco di Venezia e della Città metropolitana di Venezia, Luigi Brugnaro, per raccogliere fondi da destinare alle comunità montane in difficoltà. Un appuntamento a cui ha voluto prendere parte anche il presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati: “Qui c’è il cuore pulsante di un Veneto molto generoso che ha risposto immediatamente con tempestività all’appello di chi è stato drammaticamente colpito – ha dichiarato prima dello spettacolo. Questo evento si svolge in una città simbolo della cultura e in un teatro, La Fenice, simbolo di rinascita.

Come ho già avuto modo di ricordare – ha aggiunto poi il presidente Casellati – il popolo veneto è in ginocchio solo quando prega e questa è la testimonianza di come il Veneto si stia rialzando con dignità da questa tragedia. Questo tuttavia non può essere mai un alibi per lo Stato: occorre soccorrere il Veneto con i fatti. Ed è quanto sto facendo come Istituzione destinando un contributo come Presidente del Senato per questa emergenza. Invito tutte le Istituzioni a mettersi al fianco di questa regione, forte e tenace, che sta dimostrando molto”.

Sul palco, accanto ai sindaci del Bellunese presenti, il sindaco Brugnaro ha chiesto un minuto di silenzio per la tragedia di Ancona e poi ha dichiarato: “Ringrazio il presidente del Senato che ci onora con la sua presenza e tutti voi per questa testimonianza di solidarietà a tutti i territori colpiti dalla devastazione. Che i sindaci presenti questa sera sentano la vicinanza di Venezia intesa come grande territorio della Serenissima unito dall’acqua, che nasce dalle montagne e arriva al mare. Siamo tutti fratelli e ci siamo rimboccati le maniche raccogliendo l’appello del presidente della Regione Zaia che si è messo a capo di una grande raccolta fondi per dare un aiuto concreto. Voi, i vostri Comuni, le vostre aziende, con l’acquisto dei biglietti per questa serata, avete compiuto un gesto di generosità che andrà devoluto alle comunità montane in difficoltà.

Dovremo aspettarci sempre più frequentemente questi eventi atmosferici impattanti. Ecco perché dobbiamo avere il coraggio di dire che la mano dell’uomo adesso serve: dobbiamo agire sulle infrastrutture, sulla messa in sicurezza del territorio. In quei giorni – ha ricordato il sindaco Brugnaro – anche Venezia è stata messa in ginocchio dall’acqua alta che è arrivata a 157cm. Il sistema di protezione idraulico della Laguna, lo scavo dei rii, la messa in sicurezza del territorio sono necessari. La nostra è una città resiliente che alza continuamente la testa. Noi siamo orgogliosi di essere veneziani e veneti. Che giunga questo esempio a tutta Italia: quando serve noi saremo sempre disponibili”.

Platea e palchi del teatro erano al completo. Centinaia le persone, le aziende, le Istituzioni che hanno risposto all’appello di solidarietà, in particolare Confindustria Venezia e Rovigo, Save, che hanno garantito un importante contributo, mentre Vela e Vivaticket hanno rinunciato ai diritti di prevendita.

A tutti è andato il ringraziamento del sindaco di Auronzo, Tatiana Pais Becher, che in rappresentanza di tutti i primi cittadini bellunesi, ha espresso un sentimento di profonda gratitudine da parte delle città dolomitiche di cui ha ricordato il profondo legame con Venezia che ha subito inviato volontari di Protezione civile in soccorso. Un intervento tempestivo di tutti i volontari e le forze di soccorso regionali accorse– ha ricordato Nicola Dell’Acqua, rappresentante della Regione Veneto – grazie al quale è stata fermata la furia del maltempo. Pais Becher ha riportato anche una lettera di saluto e di vicinanza del chitarrista degli U2 The Edge che ha sostenuto come “insieme possiamo diffondere consapevolezza sugli effetti dei cambiamenti climatici”.

Sul palcoscenico del teatro si sono poi esibiti il coro femminile Col di Lana diretto da Anna Devich, il coro misto di Agordo diretto da Roberta Conedera e il coro maschile Marmolada diretto da Claudio Favret. Protagonisti inoltre della serata il soprano Chiara Isotton e il terone Walter Fraccaro accompagnati da Ulisse Trabacchin al pianoforte. “La Fenice è il tempio del canto e nel tempio del canto non poteva mancare il canto delle montagne” ha ricordato il Sovrintendete del teatro Fortunato Ortombina.

Scritto da: Redazione

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