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Ha preso il via ieri pomeriggio dalla frazione di Valli di Chioggia la distribuzione delle prime 12.050 mascherine destinate dalla Regione del Veneto al territorio di Chioggia. Oggi i volontari della Protezione Civile, affiancati dai volontari dell’Associazione Bersaglieri, dell’Associazione Nazionale Carabinieri e della Croce Rossa, suoneranno i campanelli delle case nelle frazioni di Cavanella d’Adige e Cavana, per proseguire nei prossimi giorni a Sant’Anna di Chioggia, Ca’ Lino, Isolaverde, Ca’ Pasqua, Ca’ Bianca, Sottomarina e Chioggia centro storico.
«Ringrazio la Protezione civile di Chioggia e anche i volontari di Associazione Nazionale Carabinieri, Bersaglieri e Croce Rossa, che hanno prontamente risposto al nostro appello per dare una mano nel confezionamento delle buste con le mascherine e la distribuzione porta a porta – commenta l’assessore alla Protezione Civile Genny Cavazzana -. Ciascuna famiglia, nei prossimi giorni, riceverà nella cassetta delle lettere una busta contenente due mascherine; saranno i volontari a raggiungere ogni casa e a suonare il campanello. Le regole non cambiano: chiediamo a tutti di portare pazienza e di rimanere a casa. Sia ben chiaro che avere la mascherina non concede il permesso di uscire, è da utilizzare solo da chi della famiglia fa spostamenti necessari e inderogabili (lavoro, spesa, farmaci, salute)».
Le mascherine fornite, come si legge nelle linee guida regionali e come raccomandato dall’assessore Cavazzana: “non sono da considerarsi presidi medici; mirano ad assicurare maggiore protezione in caso di uscita dalla propria abitazione, fermo restano l’obbligo di rispettare la distanza minima di un metro tra le persone; sono strettamente personali e non è in alcun modo consentito un utilizzo promiscuo, neanche tra i componenti dello stesso nucleo familiare; non sono lavabili”.
La Città Metropolitana di Venezia ha fatto pervenire altre 1800 mascherine (in aggiunta alle 2400 già consegnate la settimana scorsa ai servizi per anziani e ai volontari della Protezione Civile) per i servizi essenziali e gli uffici comunali aperti al pubblico.
Written by: Redazione
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