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“Perché a Venezia e nella sua area metropolitana i tempi di consegna delle carte d’identità e dei passaporti travalicano la normale attesa, anche rispetto al resto del Veneto?”. Lo chiede Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, commentando le ultime notizie riportate nei media, che parlano di un ulteriore ritardo rispetto a quanto già manifestato a cavallo della fine dell’anno.
“Non è possibile -esordisce la consigliera- che per ottenere un passaporto in Commissariato si venga rinviati addirittura al 2024 sia a Chioggia che a Marghera e Mestre (addirittura in aprile), e per una carta d’identità nella terraferma veneziana bisogna aspettare oltre due mesi. Il Covid-19 e la Brexit non c’entrano più niente, semmai a causare ulteriori disguidi è stata la decisione del governo Meloni di abbandonare lo SPID per l’adozione della carta elettronica generalizzata e a sopportare il peso di questi disservizi è come sempre la cittadinanza”.
“Lo scorso 7 febbraio la Giunta regionale aveva risposto ad una interrogazione in materia. Allora – aggiunge la consigliera – dissero che la situazione di difficoltà aveva già raggiunto il picco, e che quindi il problema sarebbe stato in via di soluzione. Le notizie odierne smentiscono tale impostazione, quindi vuol dire che c’è dell’altro. Ad esempio, Comuni come Venezia ricevono ancora solo per appuntamento: è ora di riaprire gli sportelli al pubblico in tutti i giorni e gli orari pre-pandemici, specie nei luoghi periferici come le isole”.
“Ricordo che stando alla norma, ogni cittadino ha diritto a ricevere il passaporto entro 30 giorni. Succedeva agevolmente prima della rivoluzione digitale, e la risposta non può essere demandata all’adozione di procedure d’emergenza». Urge invece ripristinare la normalità. Mi metto nei panni di chi deve viaggiare per necessità – conclude Erika Baldin – oppure ha programmato una trasferta con congruo preavviso. Ma penso anche a coloro cui quotidianamente necessita l’utilizzo della carta d’identità personale: come dovrebbero fare, di qui ai primi mesi del 2024? Se gli uffici anagrafe sono al collasso e in deficit di pianta organica, è ora di bandire gli appositi concorsi per le assunzioni del personale”.
Scritto da: Redazione