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“Non abbassiamo la guardia, siamo ancora in fase di allerta, con alcuni allarmi rossi, rispetto ad esempio al livello del Tagliamento, in crescita, e un vigile del fuoco disperso, di cui si continuano le ricerche, ma se possiamo affermare di aver retto l’urto dell’ondata di maltempo è sicuramente grazie alla precisone dei modelli matematici previsionali e alle opere messe in cantiere nel 2010 con uno stanziamento di oltre due miliardi di euro, come ad esempio i bacini di laminazione di Caldogno, Montebello e Muson a Riese”.
Sono le parole del presidente della Regione Luca Zaia che questa mattina, insieme all’assessore all’Ambiente Gianpaolo Bottacin, ha tenuto un punto stampa nella sede della Protezione civile di Marghera per fornire un aggiornamento sulle conseguenze del maltempo che ha colpito negli ultimi giorni il territorio regionale, a causa del quale è già stato dichiarato lo stato di calamità, esteso a tutti i Comuni della Regione.
258 gli interventi dei Vigili del Fuoco, quasi 900 i volontari di Protezione civile impegnati: questi i numeri dell’attività dall’Unità di crisi, coordinata dall’assessore Bottacin su delega del Presidente Zaia.
“A causa dell’abbondante acqua caduta – ha spiegato l’assessore – si sono verificati smottamenti, frane, colate detritiche, distribuite nella fascia prealpina delle province di Verona, Vicenza, Treviso. La fascia costiera, interessata da venti forti che hanno superato i 130 Km/h, è stata interessata da mareggiate intense, in particolare a Caorle e Jesolo”.
“Si è trattato di una “tempesta perfetta”: lo scirocco ha innalzato la marea e non ha consentito al mare di ricevere l’acqua dei fiume, gonfiati dall’elevata piovosità registrata nelle ultime ore”, ha aggiunto Zaia. Ci attendiamo una breve tregua per le prossime ore, ma tra sabato pomeriggio e domenica mattina è prevista una nuova perturbazione, seppur di entità più contenuta rispetto alla precedente”.
Written by: Redazione
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