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CISL Venezia: Una città che cambia, aumentano le controversie nel settore commercio

today5 Aprile 2024 30

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Nella provincia di Venezia aumentano le controversie nel settore commercio. Nel 2023, l’Ufficio Vertenze della Cisl Venezia ha lavorato su oltre 3 mila pratiche (vertenze, dimissioni, recuperi crediti, assistenza dei lavoratori nelle procedure concorsuali, consulenze) ma, ormai, turismo e commercio significano un terzo del lavoro totale. Nell’ultimo anno, le vertenze di questo settore hanno rappresentato il 47,67 per cento, contro il 20.93 per cento dell’edilizia-legno e il 13,95 per cento dei metalmeccanici. Segno dei tempi e di una società che cambia, come dimostra l’ascesa dei casi stranieri, con il Bangladesh divenuto nel quadriennio 2020-2023 il primo paese estero, superando Romania e Albania. Non a caso, la comunità bengalese è una delle più importanti in Italia, dove solo nel comune di Venezia se ne contano circa 10 mila. Di più, crescono le dimissioni dei lavoratori: in quattro anni, dal 2020 al 2023, sono state 8.702. «Abbiamo assistito – spiega il responsabile dell’ufficio Vertenze della Cisl di Venezia Marco De Favari – a un forte calo dell’assistenza nell’ambito delle procedure concorsuali e, in generale, a un impoverimento del mondo del lavoro, con conseguente diminuzione del valore economico delle vertenze e dei risarcimenti. Ora ci stiamo concentrando sul far conoscere quali sono i diritti delle persone sulla responsabilità solidale dei committenti degli appalti ma anche sull’equa riparazione per l’eccessiva durata dei processi (legge Pinto), sul risarcimento dei danni da infortuni sul lavoro, sulla corretta applicazione dell’orario part-time. Abbiamo registrato anche una crescita di dimissioni perché, terminata la pandemia, parecchi stanno cercando di ricollocarsi altrove per migliorare la propria qualità della vita e le condizioni economiche. Ad esempio, molte persone non solo guardano allo stipendio ma, sempre di più, anche alla gestione di famiglia-lavoro».

Prendendo in esame il periodo 1 gennaio 2015-31 dicembre 2023, le vertenze collettive e individuali sono state 4.195, di cui 1.350 nel settore turismo-commercio (Fisascat) pari al 32,18 per cento, mentre quelle legate ai meccanici (Fim) sono state 812 (ossia il 19,36 per cento). Completa il podio il settore trasporti (Fit) con 779 vertenze (18,57 per cento). Ma è l’andamento degli ultimi anni a far capire come si sta “muovendo” la società; se nel quadriennio 2016-2019 le vertenze Fisascat rappresentavano il 39,88 per cento, nello stesso periodo successivo (2020-2023) la percentuale si è abbassata al 25,55 per cento, complice anche le difficoltà del biennio 2020-2021 legate al Covid. Ma come si è visto, dopo la pandemia i valori di questo settore sono tornati in ascesa.

Invece sono salite le vertenze legate ai metalmeccanici anche se la percentuale è diminuita (da 319 nel 2016-2019 ossia il 19,51 per cento alle 411 del 2020-2023 ovvero il 19,27 per cento) e al mondo dei trasporti (Fit), passate da 3,61 per cento del 2016-2019 al 33,33 per cento del 2020-2023. Per quest’ultimo dato, ha inciso molto la vertenza Actv, con oltre 600 dipendenti interessati; si tratta di un’intesa legale raggiunta con l’azienda di trasporto per la richiesta d’integrazione delle indennità pagate nei periodi di ferie. La trattativa è stata condotta dalla Fit Cisl Veneto, in collaborazione con l’ufficio Vertenze della Cisl di Venezia. Si tratta di un diritto alla sostanziale parificazione fra indennità goduta durante le ferie e la retribuzione che sarebbe stata percepita nello stesso periodo, riconosciuto dapprima dalla giurisprudenza comunitaria e poi dai giudici nazionali.

Crescono, invece, le richieste di assistenza legale degli stranieri, che ormai rappresentano più di un quinto del totale ma con differenze molto marcate tra il comune di Venezia e il resto della provincia; infatti, dal 2015 al 2023, il 78,68 per cento di chi si è rivolto all’ufficio Vertenze della Cisl è italiano ma il 4,16 è bengalese. Il 4,04, invece, è rumeno: numeri impensabili sino a qualche decennio fa. Se guardiamo a come sta cambiando la società nella provincia, notiamo che nell’ultimo quadriennio 2020-2023 tra Venezia e terraferma le vertenze individuali hanno toccato per il 57,39 per cento gli italiani e il 18,32 per cento i bengalesi, mentre negli altri comprensori la presenza straniera è di poco più superiore all’8 per cento, con il 91,38 per cento di nostri connazionali. In mezzo a questi dati, fa specie l’assenza dei cinesi in tutte le vertenze, anche se nel Veneziano non è la comunità più forte.

Pure il tema delle dimissioni è interessante, collegato al cambio di lavoro, ma in molti non offrono il dovuto preavviso e questo è un fatto su cui riflettere; nel 2020-2023, se ne sono registrate 1.975 (anno 2020), 2.485 (anno 2021), 2.051 (anno 2022) e 2.191 (anno 2023), mentre il 71 per cento delle quali riguardano aziende con meno di 15 dipendenti.

Scritto da: Redazione

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