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Chioggia: Torna Bogiaisso

today20 Agosto 2024 146 3

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Giunto alla terza edizione, Bogiaisso, rassegna di video arte e video d’artista, ispirata alla comunità dei pescatori e degli isolani di Chioggia, quest’anno si svolgerà in tre serate, il 26, 27 e 28 agosto 2024.

 

La serata inaugurale sarà dedicata ad una proiezione e performance collettiva pensata specialmente per Chioggia da parte dell’artista assieme a Miriam Simun, artista americana acclamata internazionalmente da sempre attenta ai temi del corpo, della tecnologia e degli ecosistemi. Il suo video, intitolato “Your urge to breathe is a lie” (“Il tuo istinto di respirare è un inganno”), proiettato sulla riva di Canal Vena, immagina la realtà vista dalla prospettiva di un cefalopode per insegnare alla propria mente e al proprio corpo capacità nuove in grado di affrontare il secolo che nasce.

 

La seconda serata sarà dedicata alla proiezione di corti che provengono da artiste e artisti di tutto il mondo, selezionati dal comitato scientifico e dalla direzione artistica per nutrire un dialogo a più livelli con le comunità di Chioggia. Si tratta di video realizzati da isolani (o su isole) a tutte le latitudini del mondo, per una collezione di opere che esprimono stati d’animo affini a molti abitanti di isole. Si dice che tra isolani ci si intenda, anche quando non si condivide la stessa lingua. Questi video sono un’esplorazione di questa sensazione in varie sfumature.

 

La terza serata sarà anch’essa dedicata alle proiezioni, ruoterà intorno al tema del rapporto tra conoscenza scientifica “alta” e conoscenza diretta, situata, quotidiana dell’ambiente lagunare: il rapporto difficile tra i diversi sguardi e le diverse prospettive sull’ecosistema in cui viviamo e la ricerca di nuovi approcci.
Il dibattito vedrà ospiti Alberto Barausse dell’Università di Padova, direttore della stazione Idrobiologica di Chioggia, che da decenni sperimenta nuovi approcci per preservare l’ambiente lagunare dando strumenti e supporto diretto alle comunità esistenti, Lorenzo Sandoval, video artista la cui opera racconta i tentativi di salvare la più grande laguna spagnola dal prosciugamento, Chiara Famengo, curatrice d’arte contemporanea che vive tra Mestre e Londra, esperta di temi e di dinamiche ambientali e della laguna, Zoe De Luca Legge, curatrice e fondatrice di Hedera Magazine che apriranno il dialogo alle domande, i dubbi e le esperienze della comunità dei pescatori locale.

 

La rassegna nasce tre anni fa grazie alla vicinanza e compartecipazione nella vita e nelle attività dei pescatori di riva San Domenico. I loro pensieri, le loro realtà lavorative, la dimensione ecologica e ambientale che affrontano ogni giorno ispirano una ricerca pluriennale di opere d’arte e artisti di tutto il mondo che entrano in dialogo o desiderano interagire con il mondo della pesca e dei pescatori di Chioggia.

Nasce nel 2022 dall’iniziativa di Niccolò Moronato, artista e creativo con radici chioggiotte che partono da Riva San Domenico, e Alice Jasmine Crippa, cultural producer e ricercatrice di base a Chicago ma legata profondamente a Chioggia e alla sua laguna. Da subito la rassegna è stata sostenuta dall’amicizia e dall’ospitalità della Fondazione Clodiense Onlus, l’Associazione Musica Chioggia e soprattutto è nutrita da curatrici, artiste e realtà – come il Cinema Galleggiante a Venezia – che accrescono la ricerca delle opere da proporre al pubblico, con il risultato di una selezione poliedrica, che guarda a temi simili da prospettive diverse e complementari.

 

Quello che nelle grandi città dell’arte mondiali è una metafora-l’isola, l’arcipelago, il pensiero lagunare, l’ambiente — qui a Chioggia si tratta di una realtà quotidiana, pratica, sensoriale, una esperienza di vita e di riflessione che invita sia gli accademici che i pescatori ad arricchire la propria prospettiva condividendo esperienze, sensazioni, linguaggi e conoscenze.Niccolò Moronato

C’è un filo conduttore invisibile che unisce gli isolani di tutto il mondo, come in un grande arcipelago. Molte delle teorie più originali e interessanti degli ultimi decenni trovano in Chioggia un luogo ideale per sperimentare, mettere alla prova e soprattutto imparare dall’esperienza diretta umana e lavorativa.Niccolò Moronato

 

Come diceva Edouard Glissant, filosofo recentemente scomparso, originario dell’isola di Martinica e teorico della filosofia dell’arcipelago, “incominciamo da un piccolo angolo di mondo, un piccolo luogo reale immerso in un arcipelago. Da lí possiamo iniziare a vivere la vita del mondo in senso globale.Niccolò Moronato

 

“Bogiaisso è un modo per la comunità di Chioggia di guardarsi allo specchio e scoprire una versione di sè evocata, espressa, sottintesa o ispirata dalla poesia visiva di altri isolani in giro per il mondo. È uno specchio che non riflette, ma amplifica — sottolineando ciò che è presente, ma non immediatamente evidente.” — Alice Jasmine Crippa

 

“Credo che questo momento di confronto — ben più lungo e articolato delle tre serate di festival — sia importantissimo per la comunità di Chioggia, specie quella della pesca. Troppe delle intuizioni, emozioni e desideri dei suoi protagonisti non trovano spazio nel dibattito locale, mentre assumono peso e rilevanza attraverso lo sguardo di altri isolani. Bogiaisso nasce per avvicinare queste sensibilità alla comunità locale e creare un dialogo sul presente rivolto al futuro”. — Alice Jasmine Crippa”

 

 

In questo inizio di secolo, la dimensione, l’isolamento e la realtà sociale, linguistica, lavorativa e comunitaria di Chioggia la rendono un luogo ideale di sperimentazione, ascolto, apprendimento e ricerca per artisti e curatori ai massimi livelli mondiali che da ormai tre anni non smettono di tessere fili che portano ogni estate opere di grandissimo valore a Chioggia, in forma aperta e gratuita. Opere che altrimenti sarebbero accessibili solamente nei più prestigiosi spazi di arte e di ricerca culturale delle grandi città del mondo.

 

Infatti, oltre al pubblico principale, costituito dagli abitanti delle calli circostanti palazzo grassi, Bogiaisso attrae ogni anno un nutrito gruppo di artisti e appassionati di arte e cultura dall’Italia e dall’Europa, che approfittano del festival per esplorare Chioggia da una prospettiva culturale contemporanea, immaginando opere, interventi e programmi che sarebbe bello poter realizzare in futuro prossimo. Anche per questo Bogiaisso si è costituita in APS, per poter raccogliere il sostegno e le donazioni provenienti da Chioggia e dintorni, ricevendo supporto da chi crede che l’arte contemporanea e la creatività possano arricchire tutti gli ambiti dell’economia e della vita quotidiana dell’isola e della città.

 

Già dall’anno scorso il pubblico poteva sostenere Bogiaisso con una donazione corrisposta da mille grazie ed una bottiglia d’artista, decorata a mano. Quest’anno verrà presentata in anteprima un’edizione limitata di 15 “dipinti su bottiglie”, opere uniche realizzate direttamente su vetro dal pittore Thomas Berra, noto per la sua capacità di spaziare tra diversi media, dalla pittura alle installazioni e performance, e da sempre legato a Bogiaisso e alla dimensione chioggiotta. La sua pittura esplora il rapporto tra i soggetti e l’ambiente, creando opere che vanno oltre la mera decorazione per trasmettere messaggi profondi. Affascinato dalla vivacità e dalle tradizioni di Chioggia, Berra riesce a integrare elementi locali nelle sue opere, rendendo omaggio alla cultura e alla storia del luogo che lo ospita.

Per l’occasione è nata una partnership di eccezione tra Matteo Bisol di Monban, produttore di Valdobbiadene che con il suo glera col fondo denominato “tranquillo” lavora recuperando gli antichi procedimenti di realizzazione del prosecco, prima ancora che diventasse il prosecco che tutti conosciamo.

 

L’intesa con Bisol è nata spontanea, Sia per l’amore comune per l’arte e la ricerca creativa, ma soprattutto per l’approccio al vino naturale fatto bene, rispettando la natura e lasciando che sia essa stessa, e non un comitato di certificazione, a rivelare il processo ideale di vinificazione. Matteo, allontanandosi dalla ricerca di un prodotto-merce riesce a concentrarsi sull’espressione di una visione creativa e valoriale, creando cosi un’opera unica.” Niccolò Moronato

 

Dice Matteo Bisol di Monban: “Sono molto felice di sostenere Bogiaisso, un progetto che mette assieme arte e comunità locale. Contaminazioni tra due mondi che possono nutrirsi a vicenda, un incontro nel quale il vino mette a disposizione la sua funzione conviviale e sociale”.

Written by: Redazione

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