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Incidenti in aumento sulle piste delle Dolomiti: 18 al giorno, +18% rispetto al 2024

today1 Marzo 2025 65

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La stagione sciistica non si è ancora conclusa, ma il bilancio degli incidenti sulle piste delle Dolomiti è già preoccupante. Dal 6 dicembre al 24 febbraio si sono registrati 1.439 interventi di soccorso, segnando un incremento del 18% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Particolarmente significativo l’aumento delle operazioni con l’elicottero, raddoppiate e arrivate a 144.

Le aree più a rischio Le statistiche dell’Ulss 1 Dolomiti indicano che il 39% degli incidenti si è verificato nel comprensorio Arabba-Marmolada, il 31% in quello di Cortina-San Vito, mentre il restante 30% si divide tra Civetta (14%), Falcade-San Pellegrino (9%) e Auronzo-Comelico (2%). “Abbiamo riscontrato un incremento degli interventi rispetto all’anno scorso,” avverte Giuseppe Dal Ben, commissario dell’Ulss 1 Dolomiti, che sottolinea l’importanza della prudenza sulle piste.

Lesioni e fratture La maggior parte dei soccorsi riguarda traumi ortopedici (97%), con 87 interventi chirurgici d’urgenza eseguiti all’ospedale San Martino di Belluno tra dicembre e gennaio. Tra questi, 13 hanno coinvolto bambini sotto i 13 anni. Le lesioni più comuni sono fratture alle gambe, al bacino (3 casi) e al femore (12 casi), con due di questi ultimi riguardanti sciatori ultraottantenni.

Le cause degli incidenti L’80% degli sciatori soccorsi erano turisti e, tra questi, il 45-50% proveniva dall’estero, soprattutto da Francia, Stati Uniti e Australia. “Ci sono due principali tipologie di incidenti,” spiega Maurizio Sommariva, maestro di sci e istruttore di sci alpino, “quelli provocati da altri, ossia le collisioni, e quelli autonomi, dove un maestro può intervenire più facilmente”. Il problema principale rimane la scarsa prudenza, con sciatori inesperti o troppo sicuri di sé che affrontano le discese a velocità eccessive, talvolta anche dopo aver bevuto alcolici.

La necessità di maggiore prevenzione Le piste blu e rosse, le più frequentate, sono quelle dove si registra il maggior numero di incidenti. Secondo gli esperti, è fondamentale lavorare sulla mentalità degli sciatori, incoraggiandoli a frequentare corsi di formazione anche dopo il terzo livello. “Le nozioni di base non sono sufficienti,” afferma Sommariva, che suggerisce di adottare misure simili a quelle degli Stati Uniti, dove le ski patrol (pattuglie di soccorso in pista) fungono da deterrente visibile per comportamenti imprudenti.

Sicurezza sulle piste: regole e buonsenso Nonostante l’aggiornamento del “codice di pista” e l’aumento dei controlli da parte delle Forze dell’ordine e degli operatori delle società di gestione, si continua a sciare con troppa imprudenza. “Il turista straniero spesso non conosce o non rispetta le regole di comportamento sulle piste,” osserva Fulvio Valt, coordinatore provinciale dei maestri di sci. “Corre a velocità elevata, senza tenere conto della sicurezza propria e altrui.”

Il problema non è nuovo e la soluzione rimane sempre la stessa: consapevolezza e prevenzione. Usare il casco, mantenere velocità adeguata, conoscere le traiettorie e sapere cosa fare in caso di caduta sono elementi essenziali per ridurre il numero di incidenti. Il buonsenso, spesso sottovalutato, resta il miglior alleato per garantire la sicurezza sulle piste.

Written by: Redazione

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