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“Ci fa piacere che il presidente abbia inaugurato i nuovi treni della flotta regionale. Passi pure il treno del mare, anche se la sua entrata in servizio a luglio è davvero molto tardiva. Il problema è che, come sempre, Zaia gioca a fare il prestigiatore e a far apparire la realtà che gli fa più comodo. Perché dietro la bella vetrina delle ferrovie venete esiste una parte di regione rimasta ferma all’Ottocento”.
La presa di posizione, a nome del gruppo dei consiglieri regionali del Pd, è del vice presidente della commissione Infrastrutture e Trasporti, Jonatan Montanariello.
“Non vogliamo essere pessimisti, perché vogliamo la fortuna del Veneto. Ma non si può tacere sulla vergogna di un sistema ferroviario che, nell’area sud del veneziano così come nel bellunese, non è ancora elettrificato. Cosa che ha fatto perdere importanti bandi e finanziamenti per l’acquisto di treni. E che, nel caso delle linee Belluno-Feltre e Belluno–Calalzo, ha avuto rilievo nazionale grazie alla recente inchiesta di Report. Il tutto a pochi mesi dalle Olimpiadi invernali”.
Montanariello ricorda quindi che “per anni gli utenti delle aree di Chioggia e Rovigo hanno dovuto subire i disagi causati dal disastro di Sistemi Territoriali, la società di matrice autonomista veneta, che ha fornito un servizio fallimentare. A tal punto da provocare la rivolta dei cittadini, visto che nemmeno i bus sostitutivi riuscivano a sopperire alle cancellazioni dei treni. Una vergognanda noi denunciata regolarmente e che ha portato al dietrofront della Regione, con il ritorno alla gestione di Trenitalia per sperare in futuro ad un minimo di normalità. Alla faccia dell’autonomia. Ma ripeto, vaste aree del Veneto sono indietro di decenni e decenni. Zaia e i suoi ne prendano atto, senza giochi di prestigio”.
Scritto da: Redazione