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Ca’ Foscari scommette sul turismo fluviale: acqua e cultura al centro del nuovo “Lab Village”

today10 Aprile 2025 26

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Il turismo del futuro scorre lungo i fiumi. Con questa visione prende vita la seconda azione pilota del progetto Lab Village – Turismo, Cultura e Industrie Creative, promosso dall’Università Ca’ Foscari Venezia nell’ambito del Consorzio iNEST. In occasione della prima Giornata Regionale del Turismo Fluviale, domenica 13 aprile, l’ateneo veneziano punta a valorizzare il binomio acqua-cultura come leva per un turismo outdoor sostenibile e innovativo.

Dopo le sperimentazioni sugli Altipiani Cimbri, l’attenzione si sposta ora sui paesaggi d’acqua del Nordest veneto: fiumi, laghi, bacini idrografici e contesti naturalistici legati al Piave, al Bacchiglione, alla Brenta. Questi luoghi diventano protagonisti di un racconto inedito che intreccia natura, storia e comunità locali. «Il turismo fluviale è ancora poco sviluppato da noi, ma ha un enorme potenziale – spiega il professor Fabrizio Panozzo, responsabile scientifico dello Spoke 6 di iNEST –. Si tratta di un turismo lento, sostenibile, capace di valorizzare i territori senza stravolgerli. Un’opportunità per riscoprire il patrimonio culturale sedimentato lungo le rive».

Il progetto, coordinato da Ca’ Foscari con il supporto del Centro di Produzione Teatrale La Piccionaia e dell’agenzia Meneghini&Associati Inventia, si articola in tre laboratori sperimentali. L’obiettivo è rileggere l’acqua come risorsa ecologica e culturale, stimolando la rigenerazione del territorio attraverso linguaggi artistici e pratiche partecipative.

Il professor Maurizio Busacca, responsabile del progetto, sottolinea la necessità di superare la dicotomia tra sfruttamento economico e protezionismo ambientale: «Proponiamo un approccio di sperimentalismo democratico, coinvolgendo istituzioni, imprese, cittadini ed artisti in una riflessione condivisa sul valore dei paesaggi fluviali».

I laboratori si concentreranno su tre filoni: l’esplorazione lenta dei cammini fluviali, la rilettura delle infrastrutture idriche come strumenti educativi, e l’attivazione di spazi di socialità e narrazione collettiva lungo rive e spiagge.

A fare da cornice, l’impegno della Regione Veneto verso forme di turismo sempre più sostenibili, in linea con le sfide ambientali e climatiche contemporanee. «Vogliamo riscoprire l’acqua come elemento vivo, che racconta il territorio e ne guida l’evoluzione», afferma la ricercatrice Valeria Bruzzi.

Il progetto si inserisce nell’Ecosistema dell’Innovazione iNEST, finanziato dal PNRR e formato da 23 enti tra università e centri di ricerca del Nordest. Ca’ Foscari è capofila dello Spoke 6, dedicato a turismo, cultura e industrie creative.

Written by: Redazione

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