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Sarà un ponte di Pasqua all’insegna delle partenze per tantissimi veneti, ma non per tutti. Secondo le previsioni, saranno almeno un milione i cittadini della regione che approfitteranno di questi giorni per concedersi qualche momento di svago tra mare, montagna o città d’arte. Tuttavia, non mancherà chi, anche durante le festività, dovrà indossare la divisa o la divisa da lavoro.
Secondo una stima dell’Ufficio studi CGIA basata su dati Istat, tra la domenica di Pasqua e il lunedì dell’Angelo saranno circa 323mila i lavoratori veneti chiamati a prestare servizio, a conferma di quanto numerose siano le categorie professionali che, festività o meno, garantiscono il funzionamento della società.
Chi sarà in servizio anche a Pasqua e Pasquetta? L’elenco è lungo e riguarda realtà dove il concetto di “chiusura per festività” semplicemente non esiste: dal turismo alla sanità, dall’informazione ai trasporti, passando per l’agricoltura, l’intrattenimento, il commercio, la sicurezza e l’industria a ciclo continuo.
Il dato di 323mila lavoratori non considera nemmeno i numerosi autonomi che, per scelta o necessità, continueranno a tenere aperte le proprie attività: agricoltori, allevatori, artigiani, commercianti e molti altri.
A pesare su questi numeri è anche la liberalizzazione degli orari introdotta più di dieci anni fa: oggi è ormai la normalità vedere saracinesche alzate e negozi in attività anche nei giorni di festa.
Dai microdati Istat emerge chiaramente: tra chi lavora nei giorni di festa, il maggior numero si concentra negli alberghi e ristoranti, seguiti da sanità e case di cura e dal commercio. Una tendenza confermata anche in Veneto, dove si stima che circa il 60% di chi sarà al lavoro durante le festività provenga proprio da questi settori.
Guardando la mappa nazionale, il Veneto si colloca al terzo posto per numero assoluto di lavoratori festivi, dietro a Lombardia e Lazio. In termini percentuali, invece, le regioni con la più alta incidenza di lavoratori attivi durante le feste sono Sardegna e Liguria, entrambe con il 26,9%, seguite da Abruzzo e Lazio.
Nonostante tutto, se si guarda al confronto con l’Europa, l’Italia resta nella fascia bassa della classifica. Nel 2023, solo il 20,4% dei lavoratori dipendenti italiani era attivo durante le festività, un dato di poco inferiore alla media europea (20,6%). Ben più alti i numeri di Paesi Bassi (38,6%), Malta (35,8%) e Finlandia (35,4%). A chiudere la classifica, la Germania, con appena il 14,6%.
Tra chi anche quest’anno trascorrerà Pasqua e Pasquetta in servizio ci sono tantissime figure, spesso invisibili ma fondamentali: addetti a musei, teatri e cinema, autisti, personale sanitario, forze dell’ordine, baristi, panificatori, camerieri, giornalisti, operatori radio-TV, manutentori, fioristi, pizzaioli, commercianti, pescatori, vigili del fuoco e molti altri.
Un esercito silenzioso che, mentre una parte d’Italia si gode il meritato relax, continuerà a garantire servizi, sicurezza e accoglienza.
Scritto da: Redazione




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