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Chioggia, Baldin (M5S) incalza: «Dopo l’ennesima sentenza contro Socogas, il deposito Gpl va smantellato»

today7 Maggio 2025 25

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Si riaccende il dibattito politico attorno al deposito di Gpl in Val da Rio, a Chioggia, dopo la nuova sentenza del Consiglio di Stato che ha rigettato il ricorso di Costa Bioenergie, società subentrata a Socogas, in merito ai risarcimenti legati al mancato avvio dell’impianto.

A intervenire è la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle, Erika Baldin, che torna a chiedere con forza la rimozione dell’infrastruttura: «Il pronunciamento della giustizia amministrativa di secondo grado – dichiara – non solo nega all’impresa emiliana il diritto a ricevere ulteriori indennizzi rispetto ai quasi 27 milioni già stabiliti, ma conferma la legittimità del decreto “Agosto” del governo Conte II, finalizzato a tutelare la laguna da gravi impatti ambientali».

Nonostante la rinuncia formale da parte di Socogas all’entrata in funzione del deposito, la struttura è ancora fisicamente presente nell’area portuale. Un fatto che, secondo Baldin, rappresenta una grave incongruenza: «Mi chiedo cosa stia aspettando il Comune di Chioggia per avviare finalmente lo smantellamento dell’impianto. È ora di restituire l’area al suo potenziale e iniziare la trasformazione urbana di cui si parla da anni».

Nel mirino della consigliera anche Energia Civica, forza politica nata dalla mobilitazione del comitato No Gpl e oggi parte integrante della maggioranza che governa Chioggia: «Da quando sono entrati in Giunta, in Val da Rio non si è mossa una foglia. Eppure la loro esistenza politica si fondava proprio sull’opposizione al deposito. Era solo fumo negli occhi? O i loro veri obiettivi erano altri?».

Baldin conclude con un appello all’amministrazione comunale e all’Autorità Portuale affinché si definisca al più presto un piano chiaro per la rimozione del deposito, aprendo così la strada a nuovi scenari di sviluppo: «Se si vuole davvero insediare il nuovo mercato ittico all’ingrosso e creare un polo per le imprese del settore, bisogna iniziare liberando l’area. Solo così si potrà ripensare la viabilità, spostare il capolinea degli autobus extraurbani, eliminare il passaggio dei tir dal centro città e costruire parcheggi e navette a servizio di residenti e turisti».

Una presa di posizione netta, che riaccende i riflettori su una vicenda urbanistica, ambientale e politica ancora lontana dalla parola fine.

Written by: Redazione

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