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I dati diffusi da Veneto Lavoro attraverso la Bussola di maggio, riportati dall’assessore al Lavoro della Regione del Veneto, confermano, anche per il mese di aprile, un andamento occupazionale nel complesso positivo per il territorio veneto. Il saldo di +40.300 posti di lavoro dipendente nei primi quattro mesi del 2025, seppur in lieve calo rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, rappresenta un segnale incoraggiante.
Il buon risultato di aprile – +19.300 posti – è stato trainato in particolare dall’avvio della stagione turistica, quest’anno posticipata, che ha portato a un aumento significativo delle assunzioni nei servizi, soprattutto con contratti a tempo determinato.
Segnali di rallentamento nell’ultimo mese nei contratti a tempo indeterminato, che mantengono tuttavia un andamento positivo nel corso del 2025. In flessione i contratti di apprendistato, mentre cresce il lavoro somministrato. È fondamentale che le politiche attive e gli strumenti di formazione continuino a sostenere la qualità dell’occupazione e accompagnino la transizione verso una maggiore stabilità lavorativa, soprattutto per i giovani e le fasce più fragili.
Nel comparto industriale, pur mantenendosi positivo il bilancio occupazionale (+6.800 nei primi quattro mesi), emergono segnali di difficoltà, in particolare nei settori del made in Italy come tessile-abbigliamento e occhialeria. L’industria calzaturiera e del legno-mobilio risultano invece in controtendenza con saldi occupazionali in crescita. Resta stabile l’edilizia, mentre le ore di cassa integrazione autorizzate segnalano un utilizzo consistente dello strumento di sostegno, in particolare nel metalmeccanico.
Dal punto di vista socio-anagrafico e territoriale, il rallentamento della domanda di lavoro ha colpito in particolare le donne, i lavoratori italiani e la fascia tra i 30 e i 54 anni, mentre sono aumentate le assunzioni tra over 55 e lavoratori stranieri. A livello provinciale, solo Belluno presenta un saldo negativo, mentre Venezia e Verona si distinguono per la crescita mensile favorita dalla ripartenza del turismo.
Nonostante i dati positivi, le incertezze che pesano sullo scenario economico globale impongono prudenza e attenzione, soprattutto per i settori manifatturieri e per le categorie più esposte alla flessione della domanda. La Regione del Veneto continua a lavorare per garantire alle imprese le competenze necessarie e ai lavoratori occasioni concrete di inserimento e riqualificazione. Le sfide che abbiamo di fronte, in un contesto segnato da tensioni geopolitiche e instabilità economica, richiedono un impegno comune: istituzioni, mondo produttivo e formativo devono fare squadra per rafforzare la competitività e la coesione sociale del Veneto.
Scritto da: Redazione