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Romea: Presentati i dati dello studio sui flussi di traffico. Ne parliamo con l'Assessore Elisa de Berti
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Si è tenuta questa mattina a Palazzo Linetti, sede della Regione del Veneto, la presentazione ufficiale dei risultati dello studio trasportistico realizzato da Anas sulla SS 309 Romea, arteria strategica quanto pericolosa del sistema viario veneto. L’incontro, parte del percorso avviato per individuare il miglior tracciato per una futura variante alla statale, ha visto la partecipazione della Vicepresidente e Assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti, Elisa De Berti.
“Con punte fino a 27.000 veicoli al giorno, di cui ben il 13% rappresentati da mezzi pesanti, la Romea è tra le strade più pericolose d’Italia – ha dichiarato De Berti –. Il tratto esistente, a una corsia per senso di marcia, non è più sufficiente a garantire livelli adeguati di sicurezza. Serve una risposta strutturale, non solo manutentiva. È per questo che, grazie anche all’impulso del Ministro Salvini, abbiamo chiesto ad Anas di avviare uno studio che individuasse una soluzione alternativa concreta”.
Dall’indagine condotta mediante l’analisi dei Floating Car Data sono emerse informazioni fondamentali per la progettazione strategica. Lo studio ha ricostruito oltre 51.000 traiettorie veicolari nell’area tra Chioggia, Mestre, Padova e il confine con l’Emilia-Romagna, confermando che le maggiori criticità si concentrano proprio nel tratto tra Chioggia e Mestre, in particolare lungo il rettilineo parallelo al Canale Novissimo.
Chioggia al centro del traffico
Il dato forse più sorprendente riguarda la natura del traffico: “Pensavamo che la Romea fosse utilizzata prevalentemente per la lunga percorrenza – ha spiegato la Vicepresidente – ma lo studio ci dice che oltre il 50% dei veicoli leggeri e quasi il 30% dei mezzi pesanti ha origine o destinazione proprio nell’area di Chioggia. Questo significa che il problema non è solo di transito, ma di mobilità locale: servono soluzioni calate nel contesto”.
I numeri parlano chiaro: nella sola Chioggia il traffico giornaliero medio (TGM) nel 2024 ha toccato quota 26.900 veicoli, con una delle percentuali più alte di mezzi pesanti del territorio regionale. A confronto, tratti comparabili come la SS434 Transpolesana, pur con un TGM doppio (oltre 51.000 veicoli), beneficiano di un’infrastruttura a 2+2 corsie, a dimostrazione dell’inadeguatezza dell’attuale configurazione della Romea.
Verso la nuova variante
Nella visione delineata da Anas e Regione, il futuro della Romea passa da una nuova infrastruttura pensata per separare i flussi di traffico, garantire maggiore sicurezza nei punti più critici e ridurre l’impatto ambientale attraverso un’attenta progettazione. Tra le ipotesi illustrate, figurano il potenziamento del rettifilo tra il km 101 e il km 116, l’adeguamento degli svincoli e, soprattutto, la realizzazione di una variante per Chioggia.
“La nuova Romea dovrà nascere dal confronto con i territori – ha sottolineato De Berti –. Lo studio è solo il primo passo per arrivare a un progetto condiviso e sostenibile, che tenga conto delle esigenze locali e del contesto ambientale. Allo stesso tempo, ricordiamo che accanto alle grandi opere serve anche la responsabilità individuale di chi guida: nessuna infrastruttura potrà mai essere totalmente sicura senza comportamenti corretti alla guida”.
Il percorso di ascolto e progettazione proseguirà nei prossimi mesi con incontri dedicati agli stakeholder locali, in vista della definizione del tracciato definitivo. Chioggia, ancora una volta, si conferma snodo cruciale per il futuro della mobilità regionale.
Scritto da: Redazione