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Gli incendi continuano a devastare l’Italia: dall’inizio del 2025 ad oggi sono andati in fumo 18.600 ettari di superficie boschiva, più del doppio rispetto alla media degli ultimi vent’anni, che si ferma a poco più di 9.300 ettari. È l’allarme lanciato da Coldiretti, sulla base dei dati Effis, in merito all’emergenza roghi che nelle ultime 48 ore ha colpito numerose regioni italiane, dalla Toscana al Lazio, passando per Basilicata, Sardegna e Puglia.
Secondo l’analisi, il fenomeno è aggravato da temperature elevate, siccità e gestione forestale carente. In Italia solo due boschi su tre sono sottoposti a una gestione attiva con interventi di manutenzione; il restante terzo, invece, è abbandonato e quindi più vulnerabile agli incendi, che ogni anno comportano danni ambientali ed economici ingenti. Coldiretti stima che ogni ettaro bruciato costi oltre 10.000 euro, tra spese di spegnimento, bonifica e ripristino del territorio.
La perdita di aree verdi comporta effetti disastrosi anche sul turismo e sulla biodiversità, privando il Paese di habitat fondamentali e paesaggi naturali attrattivi. Inoltre, circa il 60% degli incendi è di origine dolosa, segno di una problematica ancora legata alla mano dell’uomo.
Coldiretti sottolinea come le imprese agricole, con la loro presenza capillare, possano fungere da vere e proprie sentinelle del territorio, svolgendo un ruolo cruciale non solo nella lotta agli incendi ma anche nella prevenzione del dissesto idrogeologico, sempre più frequente con l’intensificarsi degli eventi climatici estremi.
Scritto da: Redazione