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Zaia contro il “turismo cafone”: «Il Veneto non è un luna park, serve rispetto»

today26 Agosto 2025 31

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«Il Veneto è la regione dei record nel turismo, ma non può e non vuole diventare terra fertile per il turismo cafone. Non siamo un luna park in cui ognuno fa quello che vuole senza regole: ogni anno accogliamo 73 milioni di visitatori ed investiamo enormi risorse per rendere l’esperienza di viaggio sicura e di qualità. Tutto questo, di conseguenza, merita rispetto».

Con queste parole il presidente della Regione Veneto Luca Zaia è intervenuto per condannare con fermezza i recenti episodi di inciviltà che hanno fatto discutere in piena estate. Negli ultimi giorni, infatti, non sono mancati casi di comportamenti fuori luogo da parte di alcuni turisti: in Prato della Valle a Padova, alcune persone hanno preso il sole in mutande a ridosso delle statue; a Cortina, nel cuore delle Dolomiti, diversi visitatori si sono spogliati accanto al loro camper stendendo i panni sul monumento alle Olimpiadi del 1956; a Jesolo ed Eraclea si registrano numerosi episodi di bagnanti in tanga o a torso nudo che passeggiano per le vie e nei negozi; infine, il gestore del rifugio Talamini a Vodo di Cadore ha denunciato episodi di inciviltà estrema, come pannolini sporchi abbandonati nei piatti.

«C’è un limite a tutto – ha proseguito Zaia –. Noi accogliamo chi porta rispetto. A chi arriva nelle nostre città d’arte, nei borghi, sulle spiagge e sulle montagne con la voglia di conoscere e apprezzare, diamo il benvenuto. Ma a chi pensa di venire qui per fare i propri comodi, per lasciare caos e degrado, diciamo chiaramente che non sarà tollerato. Il Veneto non è e non sarà mai la terra del turismo selvaggio o cafone».

Il governatore apre anche alla possibilità di introdurre strumenti più incisivi: «Sono favorevole a prevedere anche il Daspo per chi viola il decoro dei nostri luoghi di villeggiatura in modo pesante, ripetuto, e con palese disprezzo degli operatori e della comunità locale. La nostra Regione continuerà a promuovere un turismo di qualità, fatto di cultura, natura, enogastronomia e tradizioni, non di degrado. Non è chiedere troppo: è difendere la dignità di una delle regioni più belle e visitate al mondo».

Scritto da: Redazione

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