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Fisco 2025: ai veneti servono 156 giorni di lavoro per pagare le tasse

today20 Settembre 2025 24

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Nel 2025 i contribuenti veneti hanno impiegato 156 giorni di lavoro per soddisfare le richieste del fisco. Solo dal 6 giugno in poi, e fino a fine anno, i cittadini lavoreranno per sé stessi e per le proprie famiglie. Lo rivela un’analisi dell’Ufficio studi della CGIA di Mestre, che misura in maniera originale il peso fiscale in Italia.

Evasione fiscale: in Veneto 161.800 irregolari

Il carico tributario rimane elevato anche per colpa di chi evade. Secondo i dati Istat 2022, in Italia ci sono quasi 2,5 milioni di lavoratori irregolari. Il Veneto, con 161.800 persone, è tra le regioni con il dato più basso in termini di tasso di irregolarità (7%, contro una media nazionale del 9,7%), ma resta comunque tra le più colpite in valore assoluto.

Pressione fiscale: il confronto storico

Guardando agli ultimi trent’anni, il livello più basso di pressione fiscale si registrò nel 2005, durante il governo Berlusconi II, con il 38,9% del Pil: 14 giorni in meno di lavoro rispetto a oggi. Al contrario, il record negativo si toccò nel 2013, sotto il governo Monti, con un carico fiscale al 43,4% del Pil.

Per il 2025, il Documento di Economia e Finanza stima la pressione fiscale al 42,7%, in lieve aumento rispetto al 2024. Tuttavia, il passaggio dalla decontribuzione al nuovo sistema di bonus per i lavoratori a basso reddito fa sì che il dato ufficiale sia parzialmente “gonfiato”: se contabilizzato diversamente, la pressione si fermerebbe al 42,5%.

Effetto statistico e non aumento reale delle tasse

Secondo gli analisti, l’incremento della pressione fiscale non deriva da nuove tasse, ma da interventi legislativi e da dinamiche economiche. La crescita dei redditi da lavoro e i rinnovi contrattuali hanno fatto aumentare Irpef e contributi, mentre il buon andamento delle imposte sui capitali ha inciso ulteriormente.

Sul fronte delle nuove misure, tra gli inasprimenti fiscali si segnalano: l’aumento della tassazione su tabacchi e cripto-attività, la rimodulazione delle detrazioni fiscali e la riduzione dei bonus edilizi.

Italia e confronto europeo

Nel 2024 l’Italia si è collocata al sesto posto nell’UE per pressione fiscale (42,6%), dietro a Danimarca, Francia, Belgio, Austria e Lussemburgo. Tra i grandi Paesi europei, solo la Francia ha un carico fiscale più pesante del nostro, mentre Germania e Spagna registrano percentuali decisamente più basse.

Scritto da: Redazione

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