Mose Venezia, manutenzioni da record: costa meno ricomprare le paratoie che ripararle

Il Mose di Venezia torna al centro del dibattito, questa volta non per la sua efficacia ma per i costi di manutenzione da capogiro.
Secondo gli ultimi dati, riparare le paratoie del sistema di dighe mobili che difendono la laguna potrebbe essere più costoso che ricomprarle da zero.

Ogni paratoia – quei grandi blocchi gialli che si sollevano per fermare l’acqua alta – richiede una manutenzione stimata in circa 2,8 milioni di euro, e il conto complessivo rischia di superare i 150 milioni per il ricambio e il trattamento di un gruppo di elementi. Una cifra che supera il costo originale di costruzione di ogni singola unità.

L’azienda Fincantieri, coinvolta nelle operazioni, ha già speso 17 milioni di euro per estrarre e ripulire solo sei paratoie, ma per completare il lavoro ne serviranno almeno altri 50 milioni.
Davanti a questi numeri, alcune imprese cooperative hanno avanzato una proposta: valutare se non convenga acquistare nuove paratoie invece di procedere con continue riparazioni milionarie.

Come soluzione temporanea, l’Autorità per la Laguna, guidata da Roberto Rossetto, ha proposto di estendere i tempi di manutenzione da cinque a dieci anni, riducendo così la frequenza degli interventi.
Una misura sostenuta anche dal ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, che permetterebbe di dimezzare i costi annuali, mantenendo comunque la sicurezza del sistema.

«Pagare tra i 60 e 90 milioni per la manutenzione annuale del Mose è una cifra importante – ha dichiarato Rossetto – ma ogni sollevamento è ossigeno per Venezia».
Non mancano, però, le criticità legate alla gestione energetica: il solo consumo elettrico costa oltre 2 milioni di euro l’anno, e si valuta l’uso di energia geotermica per rendere il sistema più sostenibile.

Durante eventi eccezionali, i costi aumentano vertiginosamente. Nel novembre 2022, con raffiche di vento superiori ai 100 km/h e un picco di marea di 173 centimetri, le paratoie rimasero attive per quasi 24 ore, generando spese tra 250 e 300 mila euro.

Nonostante tutto, il Mose resta una tecnologia strategica per la città: ha evitato danni stimati in oltre 2,6 miliardi di euro negli ultimi anni.
Le istituzioni ribadiscono quindi la volontà di mantenere il sistema operativo e sicuro, puntando su soluzioni più efficienti e sostenibili, come la rotazione delle paratoie con elementi di riserva e l’uso di fonti energetiche alternative per ridurre i costi di gestione.