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Burocrazia choc: ogni anno 35mila pagine di norme sommergono imprese e cittadini

today13 Ottobre 2025 20

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In Italia la burocrazia continua a crescere a ritmi insostenibili, sommersa da una montagna di norme che ogni anno appesantisce la vita di cittadini e imprese. Solo nel 2024, l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato ha pubblicato 305 Gazzette Ufficiali e 45 Supplementi per un totale di 35.140 pagine. Se fossero state stampate, peserebbero 84 chilogrammi e, impilate, supererebbero un metro e 90 di altezza. Leggerle tutte richiederebbe un anno intero, weekend compresi.

Secondo l’Ufficio studi della CGIA, nei primi nove mesi del 2025 la situazione non è cambiata: sono già 25.888 le pagine pubblicate, appena 189 in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Prima del Covid, nel 2019, erano 2.900 in meno.

Padova e Verona tra le più penalizzate

Il costo della cattiva burocrazia per le imprese italiane è stimato in 57,2 miliardi di euro l’anno (fonte: The European House Ambrosetti). Rapportando questa cifra al PIL provinciale, emerge che Padova è la provincia veneta più penalizzata, con oltre 1 miliardo di euro di costi annui. Seguono Verona, Vicenza (978 milioni), Treviso (960 milioni) e Rovigo (192 milioni). A livello nazionale, il Veneto è la terza regione più colpita, dopo Lombardia e Lazio.

Un “record” da oltre 5mila pagine

Il picco normativo del 2025 si è registrato il 18 aprile: il Supplemento ordinario n.13 ha contenuto 5.157 pagine dedicate agli ISA (Indici Sintetici di Affidabilità fiscale), diventando un vero e proprio “tomo” per imprese, professionisti e associazioni di categoria.

Addio a 30.700 leggi prerepubblicane

Tra le buone notizie, il Supplemento ordinario n.14 del 24 aprile ha abrogato 30.700 atti normativi risalenti al periodo 1861–1946, tra cui regi decreti e decreti del governo fascista. Un intervento che, secondo l’esecutivo, ridurrà del 28% lo stock normativo vigente e rientra negli obiettivi di semplificazione previsti dal PNRR.

Burocrazia eccessiva: PA ingessata e rischio corruzione

Le cause principali di questa sovrapproduzione normativa sono due:

  1. Mancata eliminazione delle norme obsolete o concorrenti.

  2. Uso eccessivo dei decreti legge, che richiedono ulteriori provvedimenti attuativi.

Il risultato è una Pubblica Amministrazione lenta e inefficiente, che pesa soprattutto sulle piccole imprese. Inoltre, norme confuse e mal scritte alimentano incertezza e aumentano la discrezionalità dei funzionari, creando terreno fertile per episodi corruttivi e pratiche opache.

Le proposte per semplificare

Secondo la CGIA, per migliorare il rapporto tra cittadini, imprese e PA servono:

  • Riduzione e miglioramento della qualità delle norme.

  • Monitoraggio costante dell’impatto delle nuove leggi.

  • Digitalizzazione completa dei servizi e interoperabilità delle banche dati pubbliche.

  • Modulistica standard e istanze solo telematiche.

  • Formazione continua per i dipendenti pubblici.

Un cambio di passo, insomma, necessario per rendere l’Italia un Paese più competitivo e meno intrappolato nella giungla normativa.

Scritto da: Redazione

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