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Dall’anno prossimo la normativa di Bilancio potrebbe cambiare il rapporto tra soccorso pubblico e responsabilità individuale in mare: l’articolo 129 del DDL di Bilancio 2026 prevede che, pur restando inalterato il dovere delle Forze (tra cui la Guardia di Finanza) di prestare soccorso, sia dovuto un corrispettivo a carico di chi ha determinato l’evento che ha reso necessario l’intervento quando l’evento sia imputabile a dolo o colpa grave. La stessa disposizione si applica anche in caso di richiesta di intervento immotivata o ingiustificata.
Il testo della manovra rimanda alla definizione del corrispettivo a un decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze: saranno quindi i successivi provvedimenti attuativi — che dovranno indicare modalità di calcolo e possibili parametri orari o forfettari — a stabilire l’entità degli importi e le voci di costo computate.
La norma nasce con l’intento di scoraggiare comportamenti imprudenti o fraudolenti che gravano sulle risorse di soccorso: nelle valutazioni di Governo rientrano, secondo la relazione tecnica e le prime ricostruzioni giornalistiche, anche i casi in cui vengano lanciati SOS ingiustificati (ad esempio per agevolare la tratta di migranti fingendo emergenze quando si è prossimi alle acque territoriali).
La notizia è seguita con interesse dalle associazioni di categoria. Il presidente di Ascot, Giorgio Bellemo, ha espresso pieno favore alla misura e ha suggerito di allargarne l’applicazione anche a comportamenti “da spiaggia”: secondo Bellemo, chi ignora gli avvertimenti dei bagnini e si mette deliberatamente in pericolo dovrebbe essere chiamato a pagare il costo dei soccorsi, per analogia con quanto avviene in montagna quando chi si mette in difficoltà richiede l’intervento dell’elicottero dopo scelte palesemente azzardate.
Sul piano operativo restano da chiarire diversi aspetti: come verrà valutata la “colpa grave” in ambito nautico; quali procedure amministrative disciplineranno l’accertamento e la quantificazione del corrispettivo; quale sarà il regime di impugnazione delle richieste di pagamento e il rapporto con eventuali responsabilità penali. I decreti attuativi e le circolari operative saranno dunque determinanti per capire l’effettivo impatto della norma su diportisti, bagnanti, operatori del soccorso e associazioni balneari locali.
Scritto da: Redazione
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