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Là dove si lavora, là dove si riprende a lavorare: è lo SPISAL, l’ente dell’Ulss 3 Serenissima preposto alla sicurezza negli ambienti di lavoro, che verifica costantemente il rispetto delle regole anche in tempo di Coronavirus. E da un mese a questa parte sono ben 622 le aziende verificate quanto alle condizioni in cui si trovano a lavorare i quasi trentamila dipendenti delle stesse aziende.
“Lo SPISAL, cioè il Servizio Prevenzione Igiene Sicurezza Ambienti di Lavoro della nostra Ulss 3 – sottolinea il Direttore Generale Giuseppe Dal Ben – è stato attivato proprio il 16 marzo scorso, con il preciso mandato di sviluppare, nel nostro territorio, la campagna di prevenzione per il Coronavirus all’interno delle Aziende. Sta verificando, con ispezioni mirate dentro aziende sia pubbliche che private, che siano attive tutte le buone pratiche per permettere a chi lavora di farlo in sicurezza”.
Lo Spisal si è mosso in primo luogo con l’intento di sostenere le aziende nella fondamentale necessità di introdurre nuove modalità negli ambienti di lavoro: “Di fronte all’epidemia in corso – sottolinea il Direttore Generale – era in primo luogo necessario spiegare in che modo si poteva continuare a lavorare pur in presenza del pericolo del contagio: lo SPISAL ha quindi fornito ad ogni azienda, anche a quelle direttamente sottoposte a verifica, tutte le indicazioni operative sulle misure preventive che era necessario attuare; ma le 622 ispezioni effettuate hanno avuto anche l’intento di verificare l’attuazione di queste misure preventive, e di sanzionare chi non le avesse adottate in pieno. E da questo punto di vista, va detto che fino ad ora abbiamo trovato una situazione che fa onore alle nostre imprese: su 622, solamente 12 sono state le verifiche che si sono concluse con un rapporto che evidenziava inosservanze delle regole; in 334 casi lo SPISAL ha invece indicato all’azienda ispezionata una o più azioni migliorative nelle misure di contrasto al contagio”.
Lo SPISAL verifica in sostanza quanto accade nelle aziende quanto all’igiene delle mani, all’igiene respiratoria, al distanziamento sociale dei lavoratori; controlla che siano presenti secondo le normative opuscoli e segnaletica di contrasto al contagio; suggerisce e chiede il rispetto delle migliori misure organizzative quanto alla regolamentazione dell’accesso agli spazi comuni, alla sanificazione degli spogliatoi, alla pianificazione di orari di ingresso e uscita scaglionati, alla sospensione di viaggi di lavoro, alle modalità più idonee di accesso dei fornitori. Durante le ispezioni, di nuovo promuove ogni azione volta ad incrementare le attività di pulizia e sanificazione e a mettere a disposizione idonee soluzioni disinfettanti.
Written by: Redazione