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“Il Governo ci ha ascoltato: ottima notizia quella dei sostegni al reddito per la crisi e per il fermo attività dei pescatori inseriti nella Legge di Bilancio 2022: da tempo chiediamo ammortizzatori sociali stabili e continuativi che ‘coprano’ e tutelino gli operatori dai periodi di fermo attività”. Così il Consigliere regionale dell’Intergruppo Lega – Liga Veneta Marco Dolfin, Capo dipartimento Pesca per il partito in Veneto, a fronte delle notizie di stampa pubblicate oggi sui quotidiani relativamente al Settore Pesca.
“Se alle parole seguiranno i fatti – prosegue il consigliere – possiamo dire che finalmente anche il ‘comparto pesca’ avrà qualche attenzione in più, dal riconoscimento della Cassa Integrazione a qualche misura di protezione al reddito dei pescatori e non solo. Ieri infatti, il vice ministro Morelli ha annunciato la buona notizia: l’estensione della CIOSA (Cassa Integrazione Salariale Operai Agricoli) a tutte le categorie del settore pesca (dipendenti imbarcati, soci lavoratori, agli armatori, e proprietari delle imbarcazioni. Copertura economica che riguarderà periodi diversi da quelli del fermo pesca – precisa Dolfin – quindi quelle giornate di lavoro perse a causa maltempo e non più recuperabili, o a cause logistiche e manutentive dell’imbarcazione, alle malattie degli operatori se non fossero sostituibili. Saranno previsti inoltre degli stanziamenti per far fronte agli indennizzi da erogare per il ‘fermo pesca’ biologico, e per altre sospensioni temporanee, conseguenti alla normativa, obbligatorie e non. Questo permetterebbe di avere gli indennizzi per i pescatori in tempi ragionevoli, e non dopo mesi o addirittura anni”.
“Resta però da capire – aggiunge Dolfin – come verrà gestita la situazione del Comparto Pesca veneziano (in primis quello Chioggiotto); cioè la questione legata alle ‘Barriere del Mose’ che una volta alzate non permettono ai pescatori di uscire in barca, e l’ormai nota mancanza delle ‘Conche di Navigazione e relativo Porto Rifugio’. Essendo quella veneziana una partita unica in Italia, si apprende che sarà scritta una norma, all’interno della Legge di Bilancio che andrà a tutelare gli interessi di chi non può uscire dal porto, o rimarrà in balia del mare. Attendiamo di capire e nel frattempo faremo il possibile per far giungere tutte le informazioni a Roma così che vengano previste adeguate tutele”.
“Se il buon giorno si vede dal mattino – prosegue il Capo dipartimento Pesca – sembra che finalmente si inizino ad avere le giuste attenzioni per il comparto Pesca. Riconoscendo il diritto non solo della salvaguardia economica, ma soprattutto la tutela della sicurezza degli operatori, oggi a forte rischio. L’auspicio quindi è quello di continuare nella direzione di tutelare la Pesca e tutta la sua filiera. Siamo tutti d’accordo alla tutela dell’ambiente, ma con un occhio di riguardo all’aspetto sociale ed economico: #Salviamo la Pesca”, conclude Marco Dolfin
Scritto da: Redazione
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