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today28 Luglio 2023 133 1
“Tutto l’arco istituzionale chioggiotto ha detto che la posizione del sindaco Brugnaro e di una parte dei sindacati è fine a un’idea campanilistica veneziana. Un’idea senza visione, contro norma, priva di logica territoriale e che comporterebbe la chiusura di un’impresa storica, la Serviport. Ma dalle Linee guida del presidente dell’Autorità Portuale si intuisce una marcia indietro che riporterebbe allo spacchettamento del bando. Un’ipotesi inaccettabile”. A dirlo, il Consigliere regionale del Partito Democratico e Vicepresidente della Commissione Infrastrutture Jonatan Montanariello che ha presentato “In veste di eletto nel Consiglio comunale di Chioggia, come primo firmatario, un ordine del giorno dei dem in merito alla disputa che si sta giocando attorno al bando di gara per l’affidamento del lavoro temporaneo nei porti di Venezia e Chioggia. È passata all’unanimità la richiesta di tenere un bando unico, nel pieno rispetto della legge vigente e del fatto che l’unitarietà sta già nei fatti, visto che Venezia e Chioggia appartengono alla stessa Autorità Portuale. È tuttavia emerso che il presidente Di Blasio si sta rimangiando la posizione inizialmente assunta”.
Secondo Montanariello “Una doppia assegnazione si rivelerebbe molto onerosa per Chioggia, con la Serviport che chiuderebbe a causa di insostenibili costi di gestione. Lo stesso presidente di Serviport, Massimo Naccari, sta lanciando in queste ore un allarme preciso circa il rischio che, nei giorni di fermo, venga impedito ai lavoratori chioggiotti di essere utilizzati a Marghera, sostituiti dagli interinali, e messi in cassa integrazione a salario ridotto. Si prefigurerebbe un danno erariale. Chioggia merita un altro trattamento. Va ricordato che questo porto ha risolto il grande problema delle navi da crociera. Con un ritorno turistico comunque limitato, a zero introito per il Comune e non senza ricadute ambientali. A questo si aggiunga che diamo occupazione ai lavoratori che vengono a lavorare da Venezia, ad esempio a chi si occupa della gestione bagagli e agli addetti ai rimorchiatori. Non sta scritto da nessuna parte che Chioggia debba dire sempre sì, creando lavoro ad un indotto che viene da fuori città nell’ottica dell’Autorità unica, se poi i lavoratori di Chioggia vengono trattati come una cosa a parte”.
L’esponente dem, in conclusione, annuncia battaglia: “Se volevano uno scontro frontale, lo stanno ottenendo. Invitiamo il presidente dell’Autorità Portuale a valutare bene le mosse: il suo dovere è di agire in autonomia, avendo come obiettivo una coesistenza tra le realtà di sua competenza. Senza assecondare le rivendicazioni di un singolo Comune e di una singola parte”.
Written by: Redazione
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