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È un presidente Ivano Boscolo Bielo amareggiato ma lucido quello che, al termine della sconfitta per 1-0 contro il Caldiero Terme, ultima giornata di un campionato da dimenticare per l’Union Clodiense Chioggia Sottomarina, traccia un bilancio onesto e diretto di una stagione difficile.
Con appena 4 vittorie, 9 pareggi e ben 25 sconfitte, a cui si aggiunge l’eliminazione in Coppa Italia per mano del Lumezzane, la stagione 2024/2025 ha sancito un brusco risveglio per una piazza che solo un anno fa festeggiava in pullman per le strade della città la promozione in Serie C, dopo quasi mezzo secolo di assenza dal calcio professionistico.
“Un anno fa eravamo tutti contenti per aver raggiunto l’obiettivo – ha ricordato Bielo – quest’anno è andata male. Una stagione segnata da un’inesperienza generale. Quando ti affacci a una categoria nuova, pensi che certe scelte siano giuste, ma poi ti scontri con la realtà. E capisci che qualcosa è stato sbagliato”.
Un’autocritica a tutto campo quella del presidente granata, che non risparmia nessuno: “Anche io ho delle colpe, il mister, i giocatori, tutta la società. Strutturalmente e a livello gestionale abbiamo fatto bene, ma sul piano tecnico siamo stati carenti. Abbiamo puntato troppo sui giovani, senza la giusta esperienza. È stato un errore. Col senno di poi, anche il mercato di riparazione andava fatto con il nuovo allenatore, non con quello precedente. Sono dettagli, ma messi assieme fanno il quadro”.
Parole dure, ma anche segnali chiari in vista del futuro, che al momento appare tutt’altro che definito: “Ho sempre detto che non volevo tornare in Serie D da presidente, perché io ho bisogno di un obiettivo di crescita. Ora ci prendiamo qualche settimana per riflettere e poi decidiamo cosa fare. Ho parlato di un progetto triennale che prevede tre componenti: società, amministrazione e città. Le prime due ci sono, ma la città non c’è mai stata. E da soli non si può fare tutto”.
Poi un accenno anche al progetto strutturale più ambizioso, quello dell’Isola dell’Unione: “Se vuoi fare calcio seriamente, con un settore giovanile che diventi serbatoio per la prima squadra, servono strutture adeguate. Noi il nostro progetto l’abbiamo presentato, ma non abbiamo ancora avuto risposte”.
Intanto, anche a campionato finito, l’Union continuerà ad allenarsi: “I ragazzi sono sotto contratto fino al 30 giugno, quindi andranno avanti”, ha concluso Bielo.
Una stagione che si chiude con molte ferite e altrettanti interrogativi. Ma anche con la consapevolezza che, per rinascere, servirà unire davvero tutte le anime della città.
Written by: Redazione