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“Ritorno al futuro”, ecco la Chioggia del 2030 secondo il M5S

today30 Settembre 2021 59

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Ieri mattina, al ristorante M400 del Mosella Suite Hotel di Sottomarina, il candidato sindaco del Movimento 5 Stelle e della lista Chioggia Sempre! Daniele Stecco ha presentato il progetto “Ritorno al futuro”, uno dei due slogan (assieme a “Chioggia per amore”) della sua campagna elettorale.

Una formula che coniuga concetti e rendering grafici, espressione plastica della volontà concreta di cambiare le cose in città, nell’arco di dieci anni (due consiliature da sindaco). Quella che appare dallo schermo è la Chioggia del 2030, nella visione del M5S.
 

Prendendo le mosse dalla nota suggestione cinematografica degli anni Ottanta, il concept è stato trasferito in sei slide, quattro delle quali riguardano la progressiva pedonalizzazione di corso del Popolo, delle calli e delle rive nel centro storico di Chioggia. Un traguardo da raggiungere DOPO aver sperimentato la ZTL, aver implementato un sistema di parcheggi (a raso, a silos, sotterranei) esterni al centro, e aver investito nelle navette gratuite di spola dai parcheggi -e dall’hub d’interscambio del trasporto urbano/extraurbano in Val da Rio- fino appunto al centro storico, interamente inteso dal Duomo a piazza Vigo.

 

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Nelle immagini scorre la piazza finalmente pedonalizzata per intero (oggi nemmeno un ristorante è ubicato tra San Giacomo e il Duomo, per via del transito delle auto), la zona del Granaio in versione sfilata di moda (protagonisti i negozi di abbigliamento del centro storico), angoli per i giochi di una volta, il “caffè a cielo aperto più grande d’Europa” di cui parlava Curzio Malaparte, il campo Santa Caterina finalmente sede di rappresentazioni teatrali (magari per le Baruffe in Calle, scenario naturale) così come gli altri campi del centro storico, la fondamenta San Domenico nuova Copenhagen per le osterie in stile veneziano e i buskers, le persone che tornano a ripopolare la città e ad abitarci.

 

Quindi, il parcheggio di Borgo San Giovanni liberato dagli autobus (andranno appunto all’hub di Val da Rio) e lasciato interamente alle automobili private: da qui dipartono le navette continue, per raggiungere in pochissimi minuti il centro storico.

 

E soprattutto, al posto del deposito di gpl in Val da Rio, il polo ittico integrato con il mercato all’ingrosso, industrie per la trasformazione e la conservazione dei prodotti del mare e della laguna, uno spazio per la degustazione “a metro zero” curata dalle stesse cooperative di pescatori.

Scritto da: Redazione

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