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Baldin:”Salvare la classe prima alla scuola primaria di Pegolotte”

today2 Febbraio 2023 128

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Anche la scuola primaria Gabriele d’Annunzio di Pegolotte rischia di non riuscire a costituire, per il prossimo anno scolastico 2023-2024, una nuova classe prima. Come alla Duca d’Aosta della Giudecca e alla Edmondo de Amicis di Marano (Mira), la scure delle cifre si sta per abbattere anche sopra il plesso ubicato nel Comune di Cona: le iscrizioni ammontano infatti a un numero inferiore a 15 bambine e bambini, con il forte rischio che i genitori siano costretti a iscriverli nelle altre scuole primarie del Conense, di Cavarzere o della Bassa Padovana.

«Sicuramente influisce la denatalità -commenta Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Consiglio regionale- ma non va dimenticato che esiste una responsabilità diretta in capo al governo Meloni, il quale nella recente Legge di Stabilità ha reso operativa la decisione di chiudere le sedi che non riescono a coinvolgere un numero sufficiente di allieve e allievi». Il piano di dimensionamento scolastico promosso dall’esecutivo in carica, infatti, prevede che la cifra di studenti da assegnare a ciascun istituto debba passare dagli attuali 600 al tetto di 900.

«Anche se la legge finanziaria sostiene che, riducendo i dirigenti, i plessi vengono accorpati in un’unica direzione scolastica -argomenta la consigliera- è anche vero che questa non può reggere troppe sedi differenti e lontane tra loro». Appare inevitabile -paventano anche i sindacati- la chiusura di molti istituti: già sta accadendo in tante parti d’Italia. E la richiesta di una deroga, arrivata unanime dall’amministrazione comunale di Cona, non è detto venga accolta nonostante l’offerta di un turno pomeridiano e di altre facilitazioni per le famiglie per il doposcuola.

«Come sempre succede in questi casi -osserva Baldin- a fare le spese della miopia burocratica sono coloro che abitano in luoghi marginali, inesorabilmente costretti ad adeguarsi all’accentramento dei luoghi di vita e di lavoro, anche in virtù del fatto che gli investimenti nel trasporto pubblico locale non sono spesso adeguati alle esigenze di tutti i territori periferici».

L’esponente del M5S fa propria la richiesta dei consiglieri comunali di opposizione, Antonio Bottin e Franco Necchio, affinché l’assessora regionale alla Pubblica Istruzione, Elena Donazzan, incontri la delegazione di Pegolotte al fine di rafforzare l’autorizzazione alla deroga, stante anche la peculiare ubicazione territoriale della frazione.

Ma il timore è che l’emorragia delle classi prime sia solo all’inizio: «Giungono informazioni preoccupanti -conclude Erika Baldin- anche da altre realtà metropolitane, come ad esempio la scuola primaria Goldoni di Oriago. Certo è difficile pensare di mettere al mondo neonate e neonati se le condizioni di welfare, di mobilità, di assistenza e di reddito sono quelle attuali, anche nel Veneto presunto benestante, dopo anni di tagli e politiche estrattive».

Scritto da: Redazione

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