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Chioggia celebra il giorno del ricordo

today9 Febbraio 2023 147 1

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Anche a Chioggia, come in tutto il Paese, si commemora il Giorno del Ricordo, istituito con la legge n. 92 del 30 marzo 2004 con l’obiettivo di conservare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel dopoguerra e della complessa vicenda del confine orientale.

“E’ una ricorrenza – ha detto il sindaco di Chioggia Mauro Armelao – alla quale sono particolarmente legato. Ricordo, oltre vent’anni fa quando proprio a Chioggia, organizzai io stesso “Foibe e la censura della storia. Da più di 50 anni cerchiamo giustizia e non vendetta”, convegno in occasione del quale ho conosciuto Nidia Cernecca. E’ mancata nel 2020, lei era presidente dell’Associazione Nazionale Congiunti Deportati Italiani in Jugoslavia. Suo padre era stato torturato e poi decapitato dai titini. Lei ricordava tutto e nei suoi ricordi di bambina il fatto terribile tornava costantemente. Da quel convegno le cose sono cambiate, ora quegli orrori non sono più un capitolo nascosto della storia recente, i familiari delle vittime vedono riconosciuti quei tragici eventi in un Giorno dedicato”.

“È fondamentale recuperare la nostra storia”, ha detto l’Assessore alla Cultura Avv. Elena Zennaro. “Oltre gli steccati ideologici ci sono nostri compatrioti che hanno perso la vita e vanno onorati o che hanno vissuto e vivono con il marchio di esule. Una marchiatura dolorosa che va condivisa e compresa per creare una consapevolezza collettiva di un periodo buio della storia italiana”.

Programma del Giorno del Ricordo:
ore 10.30: Arrivo delle Autorità Civili, Militari e Religiose di fronte al Palazzo Municipale, Corso del Popolo; ore 10.45: Alza Bandiera al pennone di Piazzetta XX settembre; a seguire : Allocuzioni presso la Loggia dei Bandi; deposizione Corona d’alloro al monumento ai Caduti; deposizione Corona d’alloro sulla lapide in ricordo dei Martiri delle Foibe situata nel Piazzale dell’isola dell’Unione. La celebrazione sarà accompagnata dal trombettista della Banda Musicale Cittadina, M° Stefano Rossetti. La cittadinanza è invitata a partecipare.Sono in programma anche due momenti teatrali.
Alle 11.00 in Auditorium San Nicolò la compagnia teatrale Farmacia Zoe porta in scena “Passi”, riservato alle scuole secondarie di secondo grado, in collaborazione con Arteven.
Dietro ogni campione c’è la storia di un uomo. Qui raccontiamo la storia di Abdon Pamich, atleta e marciatore italiano, nel 1964 durante le Olimpiadi di Tokyo, e di Abdon Panich, ragazzo quattordicenne che nel 1947 scappa dalla città di Fiume per arrivare in Italia e vivere da profugo. Pamich marcia di notte assieme al fratello Giovanni, portando con sé il ricordo della propria terra lasciata con rabbia e dolore, come accadde allora a molti altri italiani costretti all’esodo dal Trattato di Parigi. Questa è una storia di confini, di linee, attraversamenti e limiti da superare. E’ una storia che parla di speranza, coraggio e desiderio di ricominciare. E’ il racconto di un’impresa sportiva e di un’impresa ancora più grande: la conquista della Libertà. Regia: Marco De Rossi

Alle ore 20.45 al Teatro Don Bosco: “Una storia a… Norma”, testo e regia di Bruno Lovadina con Marina de Luca e Bruno Lovadina. Racconto a più voci, dedicato a Norma Cossetto e alle vite degli esuli Giuliani, Istriani, Fiumani e Dalmati. Lo spettacolo è diviso in due parti. Il primo momento è dedicato alla narrazione del mondo degli esuli istriani, fiumani e dalmati, è un mondo-nel-mondo. È un universo a sé, con la sua storia, il suo dolore, le sue speranze; è un universo con i suoi ritmi, i suoi rituali, i suoi perché; è un universo disperso, lacerato, sradicato, ma con una straordinaria capacità di ricostruire dal nulla la propria identità. È un mondo sconosciuto alla maggioranza degli italiani; un mondo che vorrebbe affermare la propria esistenza con vigore e con chiarezza, per non dimenticare. Nella seconda parte invece, parleremo di Norma Cossetto, una studentessa universitaria istriana, venne torturata, violentata e gettata in una delle tante foibe che caratterizzano il territorio della Venezia Giulia assieme ad altri 25 sventurati nella notte tra il 4 e il 5 ottobre 1943. La sua storia è stata spesso considerata emblematica per descrivere i drammi e le sofferenze dell’Istria e della Venezia Giulia.

Scritto da: Redazione

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