Dalla città metropolitana

Il consiglio regionale torna a chiedere il rifinanziamento della Legge Speciale per Venezia

today24 Ottobre 2023 107

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Il Consiglio regionale del Veneto ha approvato, con 32 voti favorevoli e 10 astenuti, la Proposta di Deliberazione Amministrativa n. 70 della Giunta regionale “Piano di riparto delle risorse finanziarie residue rese disponibili a valere sui finanziamenti della Legge Speciale per Venezia di competenza regionale, derivanti da riallocazione di risorse finanziarie, dalla revoca di precedenti assegnazioni relative a interventi non realizzati e da economie di spesa derivanti da interventi conclusi”.

È stato anche votato all’unanimità un Ordine del giorno, presentato dalla Capogruppo M5S Erika Baldin, per sollecitare il governo nazionale a rifinanziare la Legge Speciale per Venezia con fondi adeguati a tutelare un territorio fragile. Su proposta del presidente della Seconda commissione consiliare, Silvia Rizzotto, è stato modificato il testo dell’odg, nelle premesse, per disporre di uno strumento più snello.

Il provvedimento, già licenziato a maggioranza, senza voti contrari, dalla Seconda commissione consiliare, in cui era incardinato, è stato presentato oggi in Aula dal Relatore, Marco Dolfin (Lega-LV), e dal Correlatore, Jonatan Montanariello (Pd).

Come ha spiegato il Relatore Dolfin, la legislazione speciale per Venezia, che non viene finanziata dal governo nazionale dal 2011, ha il fine di salvaguardare la Laguna sotto gli aspetti fisico- ambientale, storico- artistico- culturale, attraverso l’individuazione di obiettivi strategici e la definizione degli interventi, volti al raggiungimento degli stessi, afferenti ai settori fognatura e depurazione, territorio, bonifica di siti inquinati e relativi monitoraggi. In assenza di nuovi finanziamenti, stante la necessità di proseguire con gli interventi di disinquinamento e risanamento ambientale, nonché della bonifica di siti inquinati ubicati nell’ambito del Bacino Scolante nella Laguna di Venezia, con questo provvedimento, ai sensi di quanto stabilito dall’art. 4, comma 1, della L.R. n. 17/1990, viene approvato un programma di interventi ritenuti particolarmente urgenti per la salvaguardia della Laguna di Venezia e del suo Bacino Scolante, a valere su risorse residue provenienti da revoche, economie accertate, disponibilità residue e rimodulazioni.

Nello specifico, una prima parte di queste risorse finanziarie residue della Legge Speciale per Venezia deriva: per 8.618.251,76 euro, da economie di spesa accertate alla conclusione di precedenti interventi; per 4.654.454,18 euro, da disponibilità residue, ovvero risorse che residuano alla conclusione degli interventi come differenza tra i fondi complessivamente assegnati e quelli effettivamente impegnati.

La parte restante delle risorse oggetto di ricognizione deriva: per 6.122.440,41 euro, dalla revoca di precedenti assegnazioni stabilite con specifici programmi di interventi approvati dal Consiglio regionale, per interventi che, per diversi motivi, non si sono realizzati; per 8.795.149,00 euro, dalla revoca con rimodulazione progettuale, ovvero la riassegnazione agli stessi soggetti attuatori delle medesime risorse finanziarie o quota parte di esse, assegnate per interventi che, per diversi motivi, non si sono realizzati o solo parzialmente realizzati, da destinare a favore di opere caratterizzate da maggiore urgenza e da immediata cantierabilità, finalizzate alla risoluzione di criticità ambientale nell’ambito della salvaguardia della Laguna di Venezia.

Marco Dolfin ha concluso il suo intervento auspicando “di riuscire a fare squadra per salvaguardare un territorio fragile. Serve una figura di riferimento in grado di assumersi la responsabilità della gestione. Siamo comunque di fronte a un piano importante per il nostro territorio, con uno stanziamento di risorse rilevante, di oltre 28 milioni, per 18 interventi, con l’obiettivo di difendere l’equilibrio ambientale. Un ringraziamento va quindi all’assessore Marcato e alla Seconda commissione consiliare che hanno lavorato molto bene per confezionare questo importante provvedimento”.

Il Correlatore Montanariello, nel suo intervento, ha posto l’accento sul fatto che il metro per valutare la qualità degli interventi programmati deve essere rappresentato, non tanto dai soldi spesi, bensì dalla percentuale dei cantieri conclusi: i dati, fino ad ora, sono positivi, con il 90% degli interventi terminati e altri che sono in itinere, ma dobbiamo avere il coraggio anche di revocare i finanziamenti qualora un determinato intervento non dovesse essere fatto. Rimangono tuttavia alcune situazioni di inefficienza, ma si è lavorato bene”. Montanariello ha anche invitato a “fare fronte comune per rifinanziare la Legge Speciale per Venezia, anche in considerazione dell’ecosistema così delicato e in continua evoluzione rappresentato proprio dalla Laguna di Venezia. Bisogna tornare a investire per mettere in sicurezza i nostri territori”. Per il Correlatore “dobbiamo fare fronte comune anche per fare chiarezza attorno al ruolo ricoperto dall’Agenzia per la Laguna di Venezia. Ed è fondamentale rapportarci con investitori certi. Ci asterremo, come invito a lavorare ancora meglio”.

In discussione generale, Andrea Zanoni (Pd), ha sottolineato “le significative ricadute che questo provvedimento ha per il nostro territorio e, in particolare, per la Laguna di Venezia. Dobbiamo intervenire per migliorare l’ambiente e difenderlo dall’inquinamento. Le risorse, tuttavia, sono insufficienti e gli interventi appaiono tardivi. Particolare attenzione va rivolta ai troppi capannoni vuoti, non utilizzati, presenti nella regione, pieni di rifiuti, e al rischio rappresentato dalle ecomafie. Dobbiamo soprattutto predisporre un piano per prevenire i danni, senza dovere, come facciamo oggi, mettere solo delle pezze a voragini create cinquant’anni fa. La prevenzione è l’arma migliore”.

Arturo Lorenzoni (Portavoce dell’opposizione) ha insistito sulla necessità “di investire nella prevenzione e nella ricerca, gestendo meglio l’inquinamento sul bacino scolante. La Regione del Veneto deve farsi promotrice per sollecitare il rifinanziamento della Legge Speciale per Venezia: servono strumenti nuovi”.

Francesca Zottis (Pd) ha evidenziato “la tardività, in molti casi, degli interventi finanziati, e la necessità di avere rapporti costanti con investitori certi”.

Anche Erika Baldin (M5S) ha auspicato “un finanziamento adeguato per la Laguna di Venezia: ho presentato un Ordine del giorno per mandare un messaggio chiaro al governo nazionale: servono fondi adeguati”.

Anche per Elisa Venturini (FI) “è fondamentale sostenere l’assessorato nella richiesta di rifinanziare la Legge Speciale per Venezia”, ricordando “la situazione di fragilità del territorio padovano: alcuni interventi serviranno per difendere queste zone”.

Al termine della discussione generale, l’assessore regionale Roberto Marcato ha ricordato come “la Regione del Veneto ha indirizzato diverse missive ai vari governi nazionali per chiedere il rifinanziamento della Legge Speciale per Venezia (nel 2017, 2019, 2020, 2021 e 2023): non abbiamo ottenuto alcuna risposta. Il rifinanziamento deve essere un atto dovuto, necessario per contrastare l’inquinamento. L’elenco degli interventi stilato è frutto di valutazioni tecniche, tenendo conto delle priorità, senza lasciare spazio alla discrezionalità”.

Grande soddisfazione, in sede di dichiarazione di voto, è stata espressa da Enoch Soranzo a nome del Gruppo consiliare di Fratelli d’Italia, soprattutto “per i criteri individuati, che determinano poi gli obiettivi, in primis la tutela ambientale”. Soranzo ha auspicato che “anche per la Legge Speciale per Venezia, il governo Meloni sappia trovare le soluzioni opportune, come già tante volte ha fatto in questo primo anno alla guida del Paese. Ricordo che chiederemo al governo nazionale circa 200 milioni, una somma ingente”.

Giuseppe Pan (Lega- LV) ha annunciato “il voto favorevole sul provvedimento, auspicando che la Legge Speciale per Venezia possa conoscere finanziamenti certi e adeguati”.

Scritto da: Redazione

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