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today11 Novembre 2023 21 5
C’è preoccupazione in Fai Cisl Venezia per non essere ancora stata pagata l’indennità del fermo-pesca 2022 a tutti i pescatori delle marinerie della provincia.
Interessato un migliaio di addetti del settore, che ha diritto a 30 euro per ogni giorno di fermo da fine luglio alla prima settimana di settembre. Dunque si parla di una cifra di poco superiore ai 1.000 euro. Già l’anno scorso, pur con ritardo di dodici mesi, a novembre l’importo si stava saldando, mentre stavolta si sta andando per le lunghe. Il sostegno spetta ai quei dipendenti delle imprese di pesca marittima che hanno dovuto interrompere l’attività lavorativa per le misure di sospensione temporanea obbligatoria e non disposte dall’autorità competente. Alla direzione Marittima, gli elenchi dal ministero del Lavoro sono arrivati solo poche settimane fa e ai primi di novembre la quota non è ancora stata saldata.
«Lo consideriamo inaccettabile – spiega il segretario generale di Fai Cisl Venezia Pierpaolo Piva facendosi portavoce dei malumori degli addetti – perché i pescatori sono stanchi di questa situazione. Pure in passato i soldi arrivavano in ritardo e non si possono permettere di ricevere a dicembre 2023 l’indennità di un fermo-pesca del 2022. Dunque quasi diciotto mesi dopo, rimanendo per un anno senza una mensilità lavorativa». Non solo, Piva nutre forti timori anche per il futuro, perché si parla di un abbassamento di 10 euro dell’indennità. «Siamo molto preoccupati – aggiunge il segretario generale di Fai Cisl Venezia – se davvero la quota dovesse passare a 20 al giorno. Si tratterebbe di un ulteriore penalizzazione per i lavoratori e se poi, oltre al calo dell’indennità, si deve aspettare sempre di più per ricevere quanto spetta, a noi non sta bene».
Scritto da: Redazione