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today1 Dicembre 2023 76 3
Il contrasto al cuneo salino e il ripascimento degli arenili entrano nel Documento di Economia e Finanza Regionale del Veneto. Artefice la sottoscritta”. E’ quanto dichiara la capogruppo del MoVimento 5 Stelle Erika Baldin che aggiunge: “L’emendamento è stato approvato a maggioranza. Il testo originario non palesava alcun riferimento alle specificità costiere. Eppure anche negli scorsi giorni le spiagge da Caorle a Isolaverde sono state sommerse dalle mareggiate, senza contare gli effetti che l’ingresso dell’acqua del mare nelle foci dei fiumi ha per l’agricoltura ad ogni lunga estate, assieme alla siccità”.
“Anche gli indirizzi regionali che presiedono il bilancio, quindi, dovranno tener conto della cura di questi aspetti nel determinare le risorse da stanziare per ogni capitolo: prevedere adeguatamente le conseguenze dei fenomeni idrici e atmosferici -prosegue Baldin- consente ad esempio, di minimizzare i tempi degli interventi e l’ammontare dei danni da rimborsare. Ricordo che solo oggi, una parte della popolazione di Venezia ha ricevuto quanto spettava dopo l’Aqua Granda del novembre 2019, mentre la cittadinanza e le imprese della Riviera del Brenta non hanno ancora trovato ascolto dopo gli acquazzoni dello scorso luglio. Risale allo scorso mercoledì – ricorda Baldin – il monito dei costruttori dell’ANCE, le cui ricerche collocano l’area metropolitana di Venezia e la provincia di Padova ai vertici della poco invidiabile classifica del rischio di alluvioni: decenni di consumo dissennato del suolo -ammonisce la coordinatrice del M5S- in combinazione con i cambiamenti climatici, negati qua e là da esponenti della maggioranza politica, hanno condotto a un dissesto idrogeologico senza precedenti. Bene le opere per i bacini di laminazione nella fascia pedemontana, ma è il caso che la Regione presti occhio anche alle zone meridionali, come Chioggia, Sottomarina e il Polesine, che non a torto si sentono di serie B”. “In tal senso, l’emendamento approvato da tutto il Consiglio regionale mette nero su bianco l’attenzione alle fragilità litoranee: so bene che dopo ogni ripascimento le mareggiate ‘mangiano’ ancora metri di arenile – conclude Erika Baldin – e che per questo sono indispensabili interventi strutturali a salvaguardia dell’ambiente. Ma questo è un primo passaggio al fine di prevederne l’attuazione. Per quanto riguarda il cuneo salino alle foci dei fiumi, è necessario agire ora in modo tale che la prossima estate non sia di passione per i coltivatori. Dopo le lungaggini dovute alle opposizioni agli espropri, il secondo ponte che dovrebbe attraversare il Brenta (magari carrabile sopra lo sbarramento) deve tornare ad essere una priorità per lo sviluppo delle frazioni a sud di Chioggia”.
Scritto da: Redazione
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